Il ritorno del pubblico rilancia una pallacanestro che scivola nella mediocrità

03.10.2021 07:50 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Il ritorno del pubblico rilancia una pallacanestro che scivola nella mediocrità
© foto di Savino Paolella

Nella prima giornata di regular season di EuroLeague, oltre 10.000 spettatori hanno trascinato alla vittoria un Maccabi TA che non ha offerto un grande spettacolo, né una prestazione convincente, tanto è vero che il Bayern Monaco di Trinchieri può recitare il mea culpa per aver avuto, nell'ultima azione del match due triple aperte per aggiudicarsi la contesa e non ci è riuscito. 

Leggendo i risultati della due giorni di questa settimana, balza all'occhio la considerazione che ci sono state otto vittorie interne, e lo Zenit ha espugnato Kazan con il misero scarto di un punto Media vittorie: 89% (8-1). Niente a che vedere con le medie della stagione 2020-21.

La seconda edizione del torneo a 18 squadre in 306 partite ha visto 169 vittorie casalinghe e 137 sconfitte (media vittorie: 55%). Del 2019-20, a causa della pandemia, i risultati che abbiamo non sono attendibili anche per al diversa reazione che ogni paese ha avuto nei confronti del virus. 

Diventa perciò interessante notare come il campionato 2018-19 aveva visto, con la presenza di pubblico e 16 squadre in campo, in 240 partite 155 vittorie casalinghe e 85 sconfitte (media vittorie 65%). 

Dati simili quelli della stagione 2017-18, a 16 squadre. In 240 partite sono arrivate 151 vittorie casalinghe e 89 sconfitte. In casa si vinceva di più e si tornerà a farlo.

Pubblico o meno che ci sia - a Milano si parlava di 3-4.000 spettatori, non ci sono numeri ufficiali ma sono pesati nell'economia della gara - ci avviamo al ritorno alla mediocrità. Con qualche campanello di allarme.

Si segna poco, si gioca male e il fatto che sia la prima non è una scusante. Fenerbahçe e Stella Rossa non hanno messo insieme 120 punti (61-57). L'Alba Berlino ha perso con uno scarto di 32 punti una gara abbastanza inutile a Barcelona. Il Baskonia appena 50 punti in casa Olympiacos.

E' in atto, a nostro modesto avviso, una involuzione qualitativa e quantitativa che l'esiguità della off season mette sempre più in risalto. La lotta per occupare le date sul calendario tra EuroLeague e FIBA nel tentativo di scimmiottare il successo della NBA per strappare contratti televisivi più lucrosi non è destinata al successo.

Giocatori super spremuti ed infortuni in aumento. Tempi estivi di riposo sempre più compressi e preparazioni affrettate. Basta guardare la postura difensiva: ci sono molti atleti che non sono in grado di piegare le gambe, di correre un contropiede e prendere una tripla aperta che, in condizioni normali, non sfuggirebbe loro. Chi perde è lo spettacolo.

A casa nostra c'è il partito che vorrebbe eliminare la Coppa Italia, nella NBA ce n'è uno che vorrebbe istituire un torneo del genere a metà stagione, diminuendo però le 82 partite della regular season d'oltre Atlantico. Si sono resi conto che troppe partite sono inguardabili anche da loro, e ben presto i big, avvicinata la qualificazione ai playoff, vengono messi a riposo per preservarli e perciò il tasso di interesse scende a ritmi vertiginosi. e un torneo secco con in palio un titolo può ravvivare l'interesse di pubblico ed atleti.

Bertomeu sembra se ne sia reso conto, ma solo dopo aver portato anche la prima fase di EuroCup Basketball a un nuovo format che garantisce 18 partite alle squadre partecipanti. E tende una mano interessata alla FIBA. Mentre già ci immaginiamo uno scenario che dal mese di novembre veda queste società avere grosse difficoltà di tenuta e di classifica, specialmente le meno note. Ne riparliamo a Natale.