Dove va NBA Europe: confronto prezzi biglietti Knicks–Heat e Olimpia Milano–Olympiacos
Il 14 novembre 2025 è stato un giorno interessante per gli appassionati di basket, con due sfide di grande richiamo disputate a poche ore di distanza sui due lati dell'Oceano Atlantico. A New York, il Madison Square Garden ha ospitato la partita tra i Knicks e i Miami Heat di Simone Fontecchio, valida per l’NBA Cup, mentre ad Assago l’Unipol Forum ha visto l’Olimpia Milano affrontare l’Olympiacos in EuroLeague. Due eventi di altissimo livello, ma con differenze significative sul fronte dei prezzi dei biglietti e dell’affluenza.
Al Madison Square Garden, i biglietti per Knicks–Heat avevano un prezzo medio di circa 524 dollari.
Il range variava da un minimo di 172 dollari fino a oltre 5.400 dollari per i posti premium e courtside, secondo startickets.com. L’affluenza ha confermato il fascino della NBA, con oltre 19.000 spettatori presenti, in un’arena storica e sempre gremita (solo l'isola di Manhattan conta 1,66 milioni di abitanti, ndr). La domanda elevata e il prestigio dell’evento hanno contribuito a mantenere i prezzi su livelli molto alti.
All’Unipol Forum di Assago, invece, la sfida tra Olimpia Milano e Olympiacos ha registrato prezzi decisamente più accessibili.
Il biglietto minimo era di circa 84 euro, con un massimo che superava i 200 euro nei settori premium. Il prezzo medio si attestava intorno ai 98 euro, con un pubblico di circa 11.200 spettatori, vicino alla capienza massima dell’impianto. Un dato che conferma l’interesse crescente per l’EuroLeague in Italia (le partite di campionato LBA 2025-2026 finora hanno registrato una media di circa 6.700 spettatori), pur mantenendo un livello di spesa più contenuto rispetto alla NBA.
Il confronto mette in evidenza due mondi paralleli: da un lato la NBA, con prezzi medi molto elevati e un mercato globale, dall’altro l’EuroLeague, che offre spettacolo di alto livello a costi più accessibili e che molti appassionati preferiscono alla Lega statunitense. In entrambi i casi, il 14 novembre 2025 ha dimostrato come il basket sappia attrarre pubblico e passione, con arene gremite e tifosi pronti a sostenere le proprie squadre. Due eventi diversi per dimensione e mercato, ma accomunati dalla stessa energia e dalla voglia di vivere il grande basket dal vivo. Il lettore un minimo conoscitore delle cose della pallacanestro penserà tra se e se in questo momento: questa è la realtà che conosciamo benissimo, e giù un elenco di motivazioni. Ma non divaghiamo.
La nostra domanda invece vorrebbe sapere se veramente esiste un business plan fatto dalla NBA che abbia previsto un impianto da 20.000 posti a Milano e se abbia mai fatto un sondaggio per capire quante persone siano disposte a pagare 500 euro circa di biglietto di media. La biglietteria è una voce importante anche nei bilanci delle squadre USA, anche se l'enfasi della caccia al quattrino mette sempre in primo piano i contratti televisivi. Che rimangono importanti quanto sminuiti visto che i ricavi del botteghino in America sarebbero circa cinque volte quelli del botteghino in Italia. E in Europa?
Nonostante in Francia ci sia molta attenzione verso il mondo NBA la partita Asvel-Partizan, con 10.000 spettatori ha avuto un prezzo medio del biglietto di 50-60 euro. Sia il derby settimanale in Spagna tra Valencia e Real Madrid che lo scontro tra Bayern e Barcelona a Monaco non hanno superato il prezzo medio del biglietto sotto i cento euro: rispettivamente 92 alla Roig Arena (15.000 posti) e 75 al SAP Garden (12.000 posti). Che la NBA abbia posto attenzione a questi dati lo dimostrano le dichiarazioni fatte nei mesi scorsi per cui nella NBA Europe non si volevano includere formazioni greche, lituane, serbe e turche: paesi dove il prezzo medio del biglietto viaggia intorno tra i 45 e i 55 euro, e soltanto l'OAKA del Panathinaikos e la Belgrado Arena del Partizan e Stella Rossa hanno una capienza accettabile con i loro rispettivi 18.000 e 20.000 posti. Paradosso NBA: si vogliono costruire cattedrali nel deserto come l'Inghilterra e si lasciano fuori le uniche arene già pronte o quasi. Il 1° luglio 2027 è molto più vicino di quello che si pensi specialmente per un programma che vuole in campo squadre senza storia e senza seguito, impianti che non si possono costruire in due anni nemmeno negli USA e nessuna spiegazione con chi e a quali condizioni si voglia fare un contratto televisivo faraonico che scarichi tutti i problemi all'emittente di turno.