Valerio Bianchini: «Brescia, il primato sa di tradizione e continuità»
Valerio Bianchini ha elogiato Brescia nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport. Si parla della continuità: "Nel nome benedetto della continuità registriamo la permanenza del suo roster, confermato nella sua interezza. Può sembrare ovvio che una squadra che conclude ottimamente una stagione venga riconfermata inalterata in quella successiva, invece nel basket di serie A non è così. Ogni estate gli stravolgimenti degli oiganici sono all'ordine del giorno, quando non avvengano anche nel corso della stagione corrente, per la smania di allenatori e dirigenti di apportare rimedi agli errori dell'estate. Favorite da un regolamento che sembra fatto apposta per ostacolare il lavoro degli allenatori, anche squadre cariche di storia cambiano 7/8 giocatori, terremotando l'assetto tecnico del team e ottenendo che l'inizio delle competizioni sia tecnicamente assai approssimativo".
Cotelli, la scelta di non giocare le Coppe e il passato. "Paradossalmente, Cotelli tende a far giocare la sua squadra su un registro di classicità antica: il gioco è comandato da un playmaker che crea un asse col pivot basso, un Bilan magistrale nel gioco dei perni, che coopera con il playmaker vedendo il gioco alle spalle della difesa. Il coach si avvale anche del privilegio di poter allenare la sua squadra senza dover girovagare per l'Europa nelle varie coppe succedanee all'Euroleague. Il dissennato calendario della maggior competizione europea, che infiniti addusse mali alle nostre formazioni, vessate da impegni soverchianti e sempre a rischio di infortuni, ha evitato che il campionato comandato dalle squadre più attrezzate come Milano e Bologna, rischiasse di ripetere la liturgia di un lontano passato: allora, ancora privi della coda dei playoff la stagione si risolveva con i soli scontri andata e ritorno tra il Simmenthal di Milano e l'Ignis di Varese. I tempi sono cambiati e alla graniticità di quelle formazioni che primeggiavano anche nella Coppa dei Campioni, si è sostituito il bradisismo tecnico dei nostri giorni".