Tremano i Denver Nuggets per l'infortunio di Nikola Jokic: le parole di Adelman
Tremano i Denver Nuggets. La notte di Miami rischia di lasciare un segno profondo sulla stagione della franchigia del Colorado. Nikola Jokic ha riportato un infortunio al ginocchio sinistro nel corso della sconfitta per 147-123 contro gli Heat, costringendolo a restare fuori per tutto il secondo tempo. Al termine della gara, il coach David Adelman si è presentato davanti ai media visibilmente scosso, spiegando che saranno necessari ulteriori esami per chiarire l’entità del problema: «Tutto quello che so è che si tratta di un infortunio al ginocchio sinistro. Deve affrontare tutto il processo per capire di cosa si tratta. Rivedendolo all’intervallo, sembrava che i suoi piedi si fossero intrecciati con quelli di un compagno. Ovviamente, ha capito subito che qualcosa non andava. Questo fa parte dell’NBA. Chiunque si faccia male in questo gioco è qualcosa che ti spezza lo stomaco, soprattutto quando parliamo di qualcuno di speciale come lui. Sapremo di più domani. Andremo avanti come squadra».
Jokic non è rientrato in campo dopo l’intervallo lungo: inizialmente dato come “questionable”, è stato poi escluso definitivamente dal match. L’episodio è avvenuto negli ultimi secondi del secondo quarto, quando Spencer Jones ha accidentalmente pestato il piede sinistro del serbo, che ha lasciato il parquet zoppicando e toccandosi il ginocchio in evidente dolore. Prima dello stop, il tre volte MVP aveva comunque prodotto 21 punti, 8 assist e 5 rimbalzi in soli 19 minuti. Senza di lui, Denver è crollata subendo la peggior sconfitta stagionale, in un momento già complicato da numerose assenze.
I Nuggets, infatti, sono già decimati dagli infortuni di Christian Braun (caviglia), Aaron Gordon (bicipite femorale) e Cam Johnson (ginocchio), e una possibile indisponibilità prolungata di Jokic sarebbe un colpo durissimo per una squadra che, nonostante tutto, è riuscita a restare nelle prime tre posizioni della Western Conference con un record di 22-10. Adelman ha voluto sottolineare soprattutto l’aspetto umano della vicenda: «Ovviamente, in questo momento, sono più preoccupato per lui come persona. La delusione di affrontare una cosa del genere è sfortunata, speriamo per il meglio — proprio come abbiamo fatto per Cam [Johnson] e per gli altri titolari che abbiamo perso. Devi restare unito come squadra e come gruppo, perché è così che supporti al meglio i compagni fuori, onorandoli quando scendi in campo. Andremo avanti da lì. Come ho detto, fa parte dell’NBA. Fa schifo, ma speriamo per il meglio domani».