Un fantasma aleggia sul Consiglio Federale: un ricorso al TAR che fermi il campionato
Questa lunga vertenza tra l'istituzione FIP e la Trapani Shark è figlia di questo momento che si può definire storico come è stato quello della legge Bosman per lo svincolo dei giocatori. Viviamo in un mondo che non vuole più che le leggi che regolano la vita dello sport rimangano intoccabili di fronte alla legge dello stato, con tutte le storture che hanno portato con se e la potenza di una classe dirigente altrettanto intoccabile delle federazioni sportive che hanno commesso schifezze approfittando della posizione esclusiva sia di fare le leggi che di giudicare la loro interpretazione. Per le sue vicende con la Juventus Andrea Agnelli ne è la punta dell'iceberg, convinto come è di aver subito torti "ad personam" dalla giustizia sportiva che un tribunale civile probabilmente nemmeno prenderebbe in considerazione, senza contraddittorio e senza dare alcun peso alle prove a discolpa: ha portato la FIGC fino alla Corte di giustizia dell’Unione europea, e si paventa possa veder riconosciute le sue ragioni. Un esito che cambierebbe tutto, non solo dando il via a risarcimenti milionari, ma fino all'attribuzione di scudetti. Nella pallacanestro italiana è arrivato un investitore, che in tre anni di milioni veri ce ne deve aver messi tanti, altrimenti lo scandalo sarebbe come è arrivato fin qui e non le conseguenze di avvenimenti che sono diventati pubblici soltanto nel maggio 2025. Un classico elefante nel negozio di cristalleria, che non avendo la nostra "cultura sportiva" sicuramente ha pensato di gestire Trapani calcio e Trapani Shark con le regole del mondo civile e imprenditoriale. Un folle.
In questa follia collettiva si vedono segnali di preoccupante cambiamento. Il ministro Abodi ha messo in piedi una Commissione sulla Giustizia sportiva per una riforma ineludibile, il presidente FIP Petrucci si è detto disponibile a cedere alla LBA la gestione di quella della serie A, Cellino nel calcio attende soddisfazione step by step, Antonini attende dal TAR un segnale sul basket che nel calcio non gli è stato accettato subito prima di Natale, ma che alza il livello della sfida. Ne parleremo se dovrà andare anche lui alla Corte di Giustizia dell'Unione europea. Un altro elemento di rottura è stata l'avocazione ministeriale del controllo dei conti delle squadre professionistiche di calcio e basket ponendo fine al regime Covisoc e Comtec, lasciando a FIGC e FIP il solo potere sanzionatorio. Si sperava di porre fine a quella zona grigia in cui i presidenti potevano fare e disfare tutto e di più a loro piacimento, senza dover dare spiegazioni e senza subire conseguenze dei propri errori.
Al primo anno di vita, si deve ancora precisare il suo perimetro di competenza? Sembra di si. La legge che istituisce la Commissione Indipendente di vigilanza non prevede che la società dichiarata inadempiente possa aderire ad un contraddittorio con la stessa commissione nella ipotesi che il suo giudizio sia errato e/o per la presentazione di documentazione che comprovi essere la realtà dei fatti differente dalla rappresentazione offerta. E non prevede un meccanismo di dibattimento che possa portare a un contraddittorio in aula di tribunale grazie a un deferimento in cui la commissione compaia in qualsiasi veste. Nel caso del Trapani calcio, infatti, dalla Commissione si è arrivati a una indagine della procura federale FIGC che ha scaturito il deferimento al Tribunale Federale Nazionale (TFN). Invece nel caso della Trapani Shark la DOA 2025-2026 ha attribuito tutta la gestione del potere processuale e sanzionatorio al Consiglio Federale FIP. Il presidente Petrucci avrebbe voluto liquidare la faccenda scrivendo "gli organi federali non possono sostituirsi (ri)valutando documenti o deduzioni che sono di competenza della Commissione" ma se ne deve assumere la responsabilità essendosi per regolamento dichiarato competente a farlo e competente a valutare la documentazione presentata. Fino ad oggi la società siciliana avrebbe dovuto subire la punizione federale salvo un domani avere un ristoro dei danni dal TAR superati i gradi di giustizia fino al CONI ma senza speranza di cambiare gli effetti sportivi: penalizzazioni, retrocessioni, inibizioni. Questa mattina il Consiglio Federale si trova davanti al dover dare una risposta al quesito principale sull'F24 che Antonini dichiara essere in contestazione con l'Agenzia delle Entrate ai fini IVA, per cui la sospensione dei tesseramenti non sarebbe un giusto provvedimento. Una assunzione di responsabilità spiegando a tutto il movimento quale sia la posizione del Consiglio Federale è auspicabilmente necessaria: nel frattempo abbiamo avuto due partite in cui la Shark ha giocato con una mano legata dietro la schiena e se ne sono avvantaggiate, loro malgrado, Sassari e Varese.
Un ultimo fantasma aleggia su questo Consiglio Federale: un ricorso al TAR che fermi il campionato, una cosa orribile per un calendario dai tempi così stretti che non si saprebbe come ovviare. In giornata la FIBA potrebbe svincolare Alibegovic, e ridurre il roster di Trapani formalmente ancora a 11 giocatori. D'Orta ha dichiarato che la Shark potrebbe non presentarsi domenica prossima a Bologna per la 14esima giornata. A pensarci bene, una sospensione sarebbe anche un tentativo per non venire ulteriormente sanzionati. Mettere nelle mani della giustizia ordinaria la prosecuzione del campionato 2025-2026 porterebbe delle conseguenze molto gravi, in bilico per settimane e funesto per la gestione di tutti i club. Il muro contro muro porta alla distruzione totale, il danno di non poter schierare la migliore formazione possibile una giustificazione plausibile per l'accoglimento al TAR del ricorso visto che andrebbe a falsare il risultato sportivo.