FIP, LBA e Trapani Shark: necessario mediare una soluzione per il bene del movimento

17.12.2025 17:45 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
FIP, LBA e Trapani Shark: necessario mediare una soluzione per il bene del movimento

La pallacanestro italiana è così provinciale che nessuno si è ancora chiesto che cosa pensano di noi in Europa per la situazione che si va trascinando in serie A in queste settimane. Dopo aver visto l'imbattuta Tenerife di coppa cadere sotto i colpi della Trapani Shark, il giornalista di marca.com Nacho Duque ha sintetizzato, in un lungo articolo che ripercorre questa vicenda di penalizzazioni cominciata lo scorso maggio, in questo incipit una vicenda surreale: "La migliore squadra della Lega Italiana, la Trapani Shark, sono un'anomalia che sopravvive in una situazione molto complessa: non ha allenatore, non può tesserare giocatori ed è soggetta a sanzioni economiche e di qualificazione, poiché ha cinque punti in meno in classifica."

Risparmiamo la ricostruzione, che i nostri lettori ben conoscono. Ovviamente dopo Tenerife si sono aggiunti elementi nuovi a questa situazione sempre più farsesca. La domenica di campionato contro Udine ha visto la squadra in campo senza allenatore, con Petrucelli insolito coach-giocatore come si vede solo nelle minors. E martedì in Champions League Latini come allenatore e Patti come giocatore sono andati a referto a Bursa contro il Tofas: tutto ok per mamma FIBA, solo la FIP ha problemi relazionali e di tesseramento. Problemi che l'eccentrico presidente del club Antonini non ha certo contribuito a smorzare, ancorché impegnato nella costruzione di un piccolo impero di intrattenimento sportivo che si trova oggettivamente in difficoltà nel precisare e raggiungere i suoi obiettivi tra calcio, pallacanestro e media televisivo.

Lo scorso inverno il presidente del Derthona Basket Picchi si prese la briga di cercare un sostituto al presidente Umberto Gandini. L'accusa più importante era quella che si fosse appiattito sulle posizioni del presidente federale Petrucci, e questo ha portato alla sua sostituzione, divenuta ufficiale a giugno, con Maurizio Gherardini. Uno dovrebbe pensare che il massimo dirigente di una società di servizi, tale infatti è LBA nei confronti delle società di serie A, si spenda per difendere i suoi associati. Anche perché nell'anno del lancio di LBA TV con l'obiettivo di raggiungere quella massa critica di ricavi che possa rilanciare la pallacanestro della serie A almeno ritrovarsi con un campionato a 15 squadre (con una rinuncia eventuale a Trapani) o comunque zoppo con una società esclusa dal mercato, non sarebbe una bella pubblicità, sarebbe una bella fetenzia.

Da quanto si legge, domani giovedì 18 dicembre, il dott. Gherardini si recherà a Roma nella sede della FIP "nell'ottica di una linea congiunta": sarà per mediare, cercare una soluzione, convocare Antonini per un gentlemen's agreement con Petrucci e i regolamenti federali - che in moltissime occasioni sono stati piegati a soccorso di club in difficoltà che non staremo qui poco elegantemente a enumerare ma dei quali siamo i primissimi ad essere felici che abbiano potuto superare i loro problemi con una "spinta" - o per appiattirsi a una caccia alla strega per una voglia di inflessibilità? Senza carte nelle mani non siamo noi che possiamo distribuire colpe o assoluzioni; forse a qualcuno potrebbe far piacere togliersi da vicino un avversario possibile candidato ad uno scudetto o a una Coppa Italia; forse a qualcun altro liberare una casella dalla zona retrocessione; e non crediamo nemmeno a movimenti strani per fare atterrare un titolo di serie A in qualsiasi maniera a Roma in ottica NBA Europe. Dovete pensare al movimento e alla sua crescita: a noi vengono i brividi soltanto a pensare che un ricorso al TAR possa fermare il campionato con esiti stravolgenti per tutti.