Vae victis. Si chiude la parabola sportiva della Trapani Shark e di Antonini
L'esito dell'udienza presso il Tribunale federale della FIP del procedimento contro la Trapani Shark ha dato il colpo di grazia alla breve quanto intensa storia della società siciliana e terminato - a nostro giudizio - la parabola di Valerio Antonini nello sport italiano. Non è (solo) una questione di soldi, si trattava di rispettare dei regolamenti che evidentemente stavano abbastanza stretti al presidente che pure, una quindicina di giorni fa, aveva versato nelle casse dei due club di basket e calcio 910.000,00 euro non immaginando quanto l'importanza della forma potesse essere decisiva. E dal punto di vista giudiziario non è ancora finita: tra una settimana, il 7 gennaio, Antonini dovrebbe comparire davanti al solito tribunale per rispondere di altre dimenticanze su lodi e pendenze da corrispondere a collaboratori in senso generale e scadenze fiscali che all'atto dell'iscrizione al campionato non aveva dichiarato essere irrisolte. Pensiamo che arriverà una condanna in contumacia o più facilmente la dichiarazione di esclusione della Trapani Shark dal campionato, visto che i quattro punti di margine che mancano ad raggiungere i dodici, che andranno a sancire la fine della corsa del club non gli si potranno negare.
La lunghissima udienza durata quasi cinque ore, ieri, avrebbe avuto anche un colpo di scena, con l'arrivo di una nuova dichiarazione da parte dell'Agenzia delle Entrate di Trapani che correggeva quella sbandierata da Antonini nemmeno 24 ore prima. Materia da tributarista, che non è di nostra pertinenza e che lasciamo a quello che sarà il giudizio di altri tribunali dove il vulcanico imprenditore romano ha lasciato intendere proseguirà la sua "battaglia". La fuga dei giocatori, il mercato bloccato, l'impossibilità di tesserare l'allenatore, le multe gara (che non verranno riscosse dalla FIP) sono gli altri elementi che messi insieme fanno immaginare che non ci sarà partita il 4 gennaio da disputare a Bologna contro la Olidata Virtus. Si apre un posto per la prossima Final Eight di Coppa Italia, si elimina una retrocessione in vista di un campionato ancora una volta zoppo. Zoppicando qua e là, come l'intero movimento della pallacanestro italiana, dove le squadre spariscono in corsa o all'atto dell'iscrizione al campionato a tutti i livelli sia nel maschile che nel femminile e dove gli argomenti della sostenibilità e della capienza annuale non si vogliono proprio risolvere. Avanti il prossimo.