NBA ed EuroLeague 2025-26: l’epidemia di infortuni tra carichi di lavoro e calendari impossibili

10.11.2025 10:48 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
NBA ed EuroLeague 2025-26: l’epidemia di infortuni tra carichi di lavoro e calendari impossibili
© foto di nba.com

La stagione NBA 2025-26 è stata segnata sin dall’inizio da un numero impressionante di infortuni che hanno colpito superstar e giocatori chiave. Da LeBron James fermo per sciatica, a Joel Embiid in recupero, fino a Ja Morant e Trae Young, la lista degli indisponibili è lunga e preoccupante. Studi americani hanno evidenziato come la combinazione di calendario congestionato, viaggi continui e carichi di lavoro eccessivi aumenti il rischio di lesioni muscolo/scheletriche, in particolare a ginocchia, caviglie e tendini. L’uso di tecnologie di monitoraggio e il cosiddetto *load management* (gestione del carico) non sembrano sufficienti a contenere un fenomeno che sta condizionando l’intera lega.

Parallelamente, anche l’EuroLeague 2025-26 sta vivendo una vera e propria emergenza. Dopo appena otto turni e tre settimane con doppi impegni, i numeri sono allarmanti: su 288 giocatori utilizzati, solo 146 hanno disputato tutte le partite (50,7%). L’Olimpia Milano, ad esempio, ha potuto contare su appena 7 giocatori sempre presenti su 16, mentre la Virtus Bologna di Dusko Ivanovic ha mantenuto una continuità maggiore con 10 su 13. Le proiezioni parlano chiaro: se il trend continuerà, meno del 10% degli atleti riuscirà a completare tutte le 38 gare di regular season (link).
Le cause, in Europa come in America, sono simili: un calendario “impazzito” che costringe a giocare ogni tre giorni, viaggi estenuanti che riducono i tempi di recupero, e una preparazione atletica spesso orientata più alla potenza che alla prevenzione. In EuroLeague si aggiunge la gestione degli allenamenti, talvolta ancorata a metodologie superate, che non tengono conto della trasformazione fisica dei giocatori moderni: da Jokic a Wembanyama, i lunghi di oggi hanno mobilità e compiti da guardia, con conseguente stress maggiore su articolazioni e tendini. Nel Vecchio Continente abbiamo anche notato, soprattutto negli allenatori più avanti negli anni, una certa idiosincrasia verso il load mannagement: in sostanza, provenendo da un basket dove le rotazioni erano a 7/8 giocatori non ci sembrano mentalmente pronti a rinunciare a un giocatore cruciale in una gara per prevenzione. Sono spinti, a onor del vero, anche dalla considerazione che in Europa non esistono partite "cuscinetto" che si possono perdere.

Il confronto tra NBA ed EuroLeague mostra dunque un problema comune: la sostenibilità fisica degli atleti è messa a dura prova da un sistema che privilegia spettacolo, contratti e interessi economici di tutte le componenti, compresi i giocatori, rispetto alla salute. Negli Stati Uniti gli studi medici e statistici cercano di prevedere e limitare i rischi, ma operativamente sulle due sponde dell'Atlantico si assiste a roster allargati e continui innesti per “tappare buchi”. Tra poco le società europee saranno costrette a chiedere un incremento dei visti utilizzabili in una stagione oltre i 18 attuali: negli USA ci hanno già pensato con i two-way contract ma senza risolvere il problema: in questo momento - per esempio - gli Indiana Pacers riescono a malapena a mandare in campo 9 giocatori sui 18+1 disponibili (già ottenuta una exception dalla Lega). In entrambi i casi, la stagione 2025-26 rischia di essere ricordata non solo per i risultati sportivi, ma come l’anno dell’epidemia di infortuni che ha colpito il basket professionistico a livello globale.
Numeri in crescita e roster ridisegnati: la stagione 2025-26 sta imponendo un prezzo fisico elevatissimo sia in NBA sia in EuroLeague. Di seguito una sintesi comparativa, pensata per dare al lettore un quadro chiaro e immediato su calendario, percentuali di disponibilità, cause mediche e strategie di contenimento adottate dalle squadre alla data odierna.

Aspetto NBA 2025-26 EuroLeague 2025-26
Numero partite stagione regolare 82 + playoff 38 + playoff + campionati nazionali
Giocatori coinvolti Oltre 450 atleti monitorati 288 utilizzati nelle prime 8 giornate
Percentuale giocatori sempre presenti Calano già a novembre per assenze multiple (superstar out) 146 su 288 hanno giocato tutte le gare (50,7%)
Proiezione fine stagione Alto rischio di assenze prolungate < 10% potrebbe disputare tutte le 38 gare
Cause principali Calendario congestionato, viaggi continui, stress fisico/mentale, lesioni muscoloscheletriche Gare ravvicinate, viaggi, preparazione orientata alla potenza, allenamenti con metodologie superate
Zone corporee più colpite Ginocchia, caviglie, tendine d’Achille Ginocchia, menischi, tendini, gruppi muscolari
Strategie di contenimento Load management, tecnologie di monitoraggio, analisi predittive Roster allargati, rotazioni tattiche, innesti per “tappare buchi”
Impatto sulle squadre Rotazioni ridotte, calo di rendimento, rischio di perdere terreno Emergenza diffusa, continui aggiustamenti di roster

La sintesi è netta: il modello competitivo spinge oltre la soglia di sostenibilità fisica. In Europa serve un ripensamento di calendario e metodologie di allenamento, in America una migliore integrazione tra dati, programmazione dei carichi e tutele regolamentari. Senza interventi strutturali, la stagione 2025-26 rischia di essere ricordata per l’escalation di infortuni più che per il gioco.