Andrea Bargnani incontra Gigi Datome in "Basketball&Conversations": «Oggi viviamo la pallacanestro con ruoli diversi ma con la stessa passione»
È disponibile per gli abbonati a LBATV la prima puntata della nuova stagione di “Basketball&Conversations”, il format che vedrà Andrea Bargnani, LBA Executive Advisor e leggenda della pallacanestro italiana, succedere ad Andrea Trinchieri e Gianluca Basile nel ruolo di conduttore. Da sempre attratto dal mondo del business e dell’imprenditoria, Andrea Bargnani incontrerà alcuni proprietari e dirigenti delle squadre di LBA per approfondire e comprendere le dinamiche e le storie di chi ha scelto di investire nella pallacanestro.
Il primo ospite è stato Gigi Datome, Coordinatore delle Attività del Settore Squadre Nazionali maschili, e assieme a Bargnani ha condiviso le difficoltà fuori dal campo incontrate nel periodo trascorso oltreoceano: “Dalla NBA passa sempre il concetto del bello e di tutto quello che luccica. Perché appunto chi ci guardava vedeva, che eravamo di là, in un mondo più che sognato, e quindi dovevamo essere felici, anche considerando il contesto veramente bellissimo, I problemi nella vita sono altri, però poi ognuno ha a che fare con le proprie dinamiche personali nella quotidianità. Io, per esempio, ho vissuto mesi e mesi senza giocare e, da professionista, tu vuoi giocare. Gli alberghi sono belli, le trasferte sono fighissime, le città ti fanno dire wow, però poi come giocatore di basket tendenzialmente vuoi giocare”.
“Per me è stato difficile in certi momenti trovarmi a Toronto – ha dichiarato Bargnani -, magari in situazioni complesse, magari in cui c'era una situazione complicata con la franchigia, insomma le dinamiche di qualsiasi giocatore. E poi quando torni a casa la sera e sei da solo completamente, magari è un periodo in cui non hai la fidanzata, non hai un tuo familiare, non hai gli amici, non puoi neanche telefonare, perché c’è il fuso orario. Devi quindi fare i conti con te stesso e basta”.
Adesso entrambi hanno ancora un ruolo nel mondo della pallacanestro, anche se in altri contesti: “Io quando stavo per smettere i pensieri, sul cosa fare dopo – commenta Datome - ero anche attratto dall'idea di fare tutt'altro, per avere nuove sfide, rimettermi in gioco, vedere un altro mondo. Poi ho pensato anche che comunque fosse un peccato “buttare via” tutto quello che abbiamo accumulato come esperienza in un mondo, la reputazione, le conoscenze che avevamo, vedendo modelli di pallacanestro, società, strutture, campionati di un certo livello. Quindi mi son detto ‘Dai mi do una possibilità’”