Spurs scintillanti contro i Thunder: San Antonio allunga nel finale
A dieci giorni di distanza dalla semifinale di NBA Cup giocata a Las Vegas, San Antonio Spurs e Oklahoma City Thunder si ritrovano faccia a faccia in una sfida dal sapore di rivincita. L’avvio è nel solco del Big Three di OKC, che dà subito l’inerzia agli ospiti, ma gli Spurs non restano a guardare: Harrison Barnes (20 punti) e Devin Vassell (17) rispondono colpo su colpo e rimettono immediatamente in equilibrio la gara sull’11-11. Le due squadre si alternano al comando in un primo quarto ad alto ritmo, in cui ogni parziale trova una risposta immediata dall’altra parte: a rompere il braccio di ferro è l’impatto dalla panchina di Keldon Johnson, che segna sette punti quasi consecutivi e spinge San Antonio al primo vero allungo, fissando il 31-29 del primo intervallo. La squadra di Mitch Johnson prova a capitalizzare il momento favorevole anche in apertura di seconda frazione, quando un morbido tiro dalla media di De’Aaron Fox (6 punti, 9 assist) vale il +8 (41-33) e costringe i Thunder a registrare meglio le proprie spaziature offensive.
Come spesso accade però, l’ultima parola del primo tempo spetta a Shai Gilgeous-Alexander. Il leader di OKC, autore di 33 punti e 8 assist, alza il volume del proprio gioco e, ben supportato da un Isaiah Joe sempre pronto a punire dall’arco, firma il controparziale ospite: un 12-2 che ribalta l’inerzia e lo riporta avanti sul 45-43, segnando un netto cambio di ritmo nella metà campo offensiva. Vassell e Barnes continuano a trovare il fondo della retina per gli Spurs, mentre Jalen Williams (17 punti) e Lu Dort (15) replicano per i Thunder in un continuo botta e risposta che accende il pubblico. Nei possessi finali del secondo quarto però è ancora il “tocco” del quasi-MVP a fare la differenza: con le sue letture di pick and roll e le conclusioni dalla media, Gilgeous-Alexander permette a Oklahoma City di andare negli spogliatoi con un piccolo margine, avanti 60-58, dopo una prima metà di partita spettacolare per intensità e qualità tecnica.
Il copione del terzo quarto conferma l’equilibrio: due triple in rapida successione di Barnes e Vassell aprono le ostilità, SGA risponde immediatamente per il 66-66, prima che Jalen Williams e Lu Dort colpiscano a loro volta dall’arco. San Antonio replica con l’energia delle sue promesse: Stephon Castle e Victor Wembanyama (12 punti, 5 rimbalzi) incendiano il ferro con due schiacciate spettacolari per il 74-74, preludio al break che cambierà il volto della partita. A firmarlo è il rookie Dylan Harper, che mette in mostra tutto il repertorio: penetrazioni al ferro, letture lucide in pick and roll, dieci assist distribuiti e cinque palloni recuperati in difesa, compreso l’intercetto che trasforma in schiacciata in contropiede per il +8 (84-76) Spurs. Oklahoma City prova a restare aggrappata alla gara con un 3 punti pesantissimo di Dort a fine terzo quarto e con due tiri dalla media di SGA in apertura di ultima frazione (89-86), ma gli Spurs, “intoccabili” per intensità e fiducia, alzano ancora l’asticella: tre stop difensivi consecutivi, un 9-0 chiuso dalla tripla di Wembanyama per il +12 (98-86) e un assist del francese per Johnson che porta il margine a +15 (105-90). Due triple di Stephon Castle e dello stesso Keldon Johnson spingono San Antonio fino al +18, costringendo Mark Daigneault a issare la bandiera bianca con oltre tre minuti sul cronometro. Il pubblico del Frost Bank Center può così godersi il garbage time e già pensare al prossimo capitolo di questa rivalità: il nuovo incrocio di Natale a Oklahoma City, già cerchiato in rosso sul calendario di entrambe le squadre.
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