NBA, thriller a Dallas: i Mavericks di Cooper Flagg beffano i Nuggets

Peyton Watson ha il tiro della vittoria sulla sirena ma lo sbaglia dall’angolo
NBA, thriller a Dallas: i Mavericks di Cooper Flagg beffano i Nuggets
© foto di nba.com

La striscia di 11 vittorie consecutive in trasferta dei Denver Nuggets si interrompe nel modo più doloroso: con un tiro apertissimo dall’angolo per la vittoria, sulla sirena, che non trova il bersaglio. Peyton Watson, servito perfettamente da Nikola Jokic (29 punti e 14 assist)  dopo l’ultima rimessa, ha tra le mani il possibile 3 punti della beffa, ma il ferro respinge la conclusione e l’American Airlines Center esplode per il successo 131-130 dei Dallas MavericksÈ l’epilogo perfetto di una partita splendida, giocata a ritmi altissimi e con continui aggiustamenti tattici, in cui Dallas ritrova il gusto della vittoria davanti al proprio pubblico dopo aver rischiato seriamente di dilapidare un vantaggio enorme costruito nella prima parte di gara. Per i Nuggets resta il rammarico di aver avuto il possesso della vittoria e la consapevolezza di aver comunque tenuto testa fino all’ultimo secondo a una versione dei Mavs aggressiva, fisica e guidata da interpreti diversi dal solito.

L’avvio infatti è tutto di marca Mavericks, con Cooper Flagg e Anthony Davis che spaccano in due la partita sin dai primi minuti: bene imbeccati da un Ryan Nembhard lucidissimo in regia, i due trascinano Dallas a un allungo immediato. Flagg colpisce in penetrazione e dal perimetro, Davis domina a rimbalzo e vicino al ferro, e il divario cresce fino al +21 (50-29) a inizio secondo quarto, lasciando i Nuggets sulle gambe e costretti a rincorrere. La difesa disegnata da Jason Kidd è aggressiva sulle linee di passaggio, raddoppia il palleggiatore e prova a togliere ritmo a Jokic, mentre l’attacco dei Mavs gira con fluidità, trovando spesso l’uomo libero sul lato debole. Denver però non si scioglie: la reazione arriva affidandosi alle letture di Jamal Murray, che alza l’intensità, attacca il ferro e innesca i compagni. A furia di piccoli parziali e di una migliore gestione dei possessi, i Nuggets rientrano progressivamente, fino a ridurre lo svantaggio a soli 10 punti all’intervallo (66-56), un margine che riapre completamente i giochi dopo un primo tempo sembrato, a tratti, a senso unico.

Il secondo tempo si trasforma in una vera e propria battaglia punto a punto. Con l’aiuto di Tim Hardaway Jr. (23 punti), che si accende dal perimetro nel momento del bisogno, Jokic entra definitivamente in ritmo sia come realizzatore che come creatore di gioco, firmando un’ennesima prova da regista offensivo aggiunto con 29 punti e 14 assist. Denver torna a contatto e aggancia Dallas sul 103-103 al termine del terzo quarto, annullando di fatto il margine costruito dai padroni di casa e lanciando un ultimo periodo dal sapore di playoff. Nei 12 minuti conclusivi le due squadre si rispondono colpo su colpo: Daniel Gafford piazza una stoppata clamorosa su Jonas Valanciunas, Naji Marshall infila una tripla pesantissima dall’angolo che sembra indirizzare definitivamente la gara dalla parte dei Mavs a 1’25” dalla sirena. Ma i Nuggets, fedeli al loro DNA competitivo, rifiutano di alzare bandiera bianca: un 3 punti di Jamal Murray e un morbido floater di Jokic in area riportano gli ospiti a un solo possesso di distanza, sul 131-130, tenendo il risultato in bilico fino all’ultimo respiro.

Gli ultimi secondi sono una montagna russa emotiva per entrambe le panchine. Dallas, improvvisamente contratta, fatica a chiudere la pratica e sulla penultima azione Ryan Nembhard è costretto a prendersi un tiro complicato, che si trasforma in un airball e regala a Denver la possibilità di giocarsi il match point sulla rimessa finale. Jokic riceve, attira l’attenzione della difesa nella verniciata e, come in un manuale di letture offensive, scarica il pallone verso l’angolo dove Peyton Watson è completamente solo, per il tiro della vittoria. Il resto lo conosciamo: la parabola sembra buona, ma il ferro dice no e i Mavericks possono tirare un enorme sospiro di sollievo, festeggiando una vittoria che pesa tanto in classifica quanto a livello di fiducia.
Per Dallas restano le cifre mostruose di Cooper Flagg (33 punti, 9 rimbalzi, 9 assist) e di Anthony Davis (31 e 9), oltre alla consapevolezza di aver battuto una delle squadre più in forma della lega; per Denver, oltre al rammarico, la conferma di poter restare competitiva ovunque, anche nelle serate in cui l’ultimo tiro non entra.