Hapoel Tel Aviv domina a Monaco: Bayern travolta 82-72 al SAP Garden
Ancora una serata da protagonista assoluta per l’Hapoel Tel Aviv, che passa a Monaco con un 82-72 molto più netto di quanto dica il punteggio finale e si prepara a chiudere il primo giro di Eurolega guardando tutti dall’alto con un record da squadra di vertice (13-5). In un SAP Garden riaperto all’Eurolega dopo un mese e mezzo e pronto a spingere la Bayern verso la fine della striscia di otto sconfitte consecutive, gli israeliani hanno gestito ritmo e inerzia sin dalla palla a due, guidati da un Elijah Bryant da 18 punti e da un dominante Dan Oturu da 16, condividendo di fatto il premio virtuale di MVP della sfida. Per la formazione tedesca, ferma a un deludente 5-13, l’ennesima notte complicata in una stagione che fatica a decollare.
La partita aveva anche un forte sapore di storia in panchina: Svetislav Pešić, subentrato a Gordon Herbert, è tornato in Eurolega e a Monaco a 76 anni, ricevendo persino un fallo tecnico nei primi due minuti, quasi a sottolineare il suo ritorno nel cuore della competizione. Dall’altra parte, Dimitris Itoudis ha dovuto rinunciare a Vasilije Micić per una settimana proprio nel momento in cui Yam Madar tornava a disposizione, completando una Hapoel a fortissima trazione ellenica anche fuori dal parquet, con la greca Vasso Tsaroucha chiamata a completare il terzetto arbitrale. La partenza ha detto subito Tel Aviv: Bryant e Oturu hanno imposto la loro presenza fin dai primi possessi, firmando il 7-0 iniziale e dettando la distanza che per lunghi tratti ha separato le due squadre. Al 7′ Motley ha toccato il +11 (6-17), con Gabriel a tamponare solo parzialmente il primo strappo sul 14-21 al termine del primo quarto.
Nel secondo periodo, la Bayern ha provato a mandare segnali di vita con Jassap e soprattutto con il veterano Lucic, capace di ridurre il margine fino al 26-30 al 16′. Ma ogni volta che i bavaresi hanno pensato di essere rientrati, l’Hapoel ha ripreso il controllo del match: Blakeney e Wainright, ben guidati da Bryant, hanno costruito l’8-0 del nuovo +12 (17-29 al 14′), mentre ancora Bryant e Oturu hanno firmato il 9-0 che ha spinto gli ospiti sul 26-39 al 19′, consolidando un 32-44 all’intervallo che già raccontava di una partita saldamente nelle mani degli israeliani. Il rientro dagli spogliatoi non ha cambiato la sceneggiatura: dopo il 39-46 firmato da Obst, la difesa di Itoudis ha stretto definitivamente le maglie e Oturu ha fatto il bello e il cattivo tempo nel pitturato, con Bryant, Madar e Jones a gestire il ritmo sul perimetro.
Il colpo di grazia è arrivato con il devastante 16-0 che ha portato il punteggio sul 39-62 al 27′, aperto e chiuso da un ispirato Blakeney e da un Hapoel che in quella fase ha trasformato ogni possesso in oro. Holatz e Mike hanno reagito con un 7-0 Bayern per il 46-62, ma di fatto la tripla di Odiazi a chiudere il terzo quarto sul 46-64 ha reso il resto della serata quasi una formalità. Nell’ultimo periodo i tedeschi hanno solo limato il passivo fino al 72-82 conclusivo. Per l’Hapoel Tel Aviv, oltre ai già citati Bryant e Oturu, resta la sensazione di una squadra in pieno controllo mentale e tecnico, pronta a presentarsi alla volata del girone di andata da capolista, mentre la nuova era Pešić a Monaco comincia in salita, con ancora molte risposte da trovare sui due lati del campo.