Orlando resiste alla rimonta, Bane e Black gelano Portland nel finale

Orlando resiste alla rimonta, Bane e Black gelano Portland nel finale
© foto di nba.com

Il copione, a Portland, è ormai diventato una costante: i Blazers vanno sotto in maniera pesante, rimontano con orgoglio e poi vedono la partita sfuggire dalle mani negli ultimi possessi. Era successo con Detroit, si ripete contro Orlando, che questa volta però non si lascia travolgere dall’onda emotiva del Moda Center e porta via un 110-106 pesantissimo. Desmond Bane è il volto della vittoria: 23 punti, ma soprattutto una presenza totale sui due lati del campo, con tre stoppate, tre recuperi e l’intervento chiave sul tentativo di Donovan Clingan a 12 secondi dalla fine. Accanto a lui c’è un Anthony Black in piena ascesa, autore di 22 punti, 7 rimbalzi, 6 assist e due recuperi, sempre nel cuore dell’azione quando la palla scotta.

La partita, in realtà, Orlando l’aveva indirizzata già nel terzo periodo, quando il vantaggio tocca anche i 17 punti e l’attacco dei Magic sembra imprendibile per la difesa dei Blazers. Tyus Jones orchestra con lucidità, chiuderà con 16 punti e 7 assist, Wendell Carter Jr. aggiunge 14 punti e 7 rimbalzi, e la sensazione è quella di una gara sotto controllo. Ma Portland ha il pregio – e il difetto – di non morire mai. Proprio come 24 ore prima contro Detroit, i Blazers si rimettono in carreggiata dalla ripresa, trovando energia dalla panchina e dalla mano calda di Caleb Love (17 punti) e dalle iniziative di Shaedon Sharpe.

L’ultimo quarto diventa così un lungo testa a testa. I Blazers arrivano addirittura a mettere il naso davanti all’inizio della frazione, dopo aver rimontato interamente lo strappo, ma Orlando reagisce subito con un 3 punti di Jones e un jumper di Carter Jr. che rimettono i Magic avanti. Nel finale, ogni possesso vale doppio: Sharpe ha in mano la possibilità di impattare la gara a 38.9" dalla sirena, ma fa solo 1/2 ai liberi per il 107-106. Dall’altra parte Bane sbaglia il tiro in pull-up, salvo poi rifarsi con gli interessi con la stoppata clamorosa sul layup di Clingan, 2.21 di altezza, che avrebbe potuto cambiare la storia della partita.

Il resto è gestione di nervi e dettagli: Bane torna in lunetta e non sbaglia, portando Orlando sul +3 (109-106), mentre Deni Avdija – miglior realizzatore dei Blazers con 25 punti, 8 assist e 6 rimbalzi – fallisce la tripla del possibile supplementare. Sul rimbalzo, fallo su Black, che con un altro libero allunga definitivamente sul +4 e chiude i conti. Per Portland resta l’ennesima rimonta incompiuta in due giorni, dopo quella contro i Pistons, e la sensazione di non riuscire a trasformare l’orgoglio in vittorie. Orlando, invece, porta a casa una partita sporca, sofferta, che racconta di un gruppo capace di vincere anche quando il piano gara salta e tutto si decide nelle pieghe degli ultimi possessi.