Lega A - Sassari, Stefano Sardara risponde sulle divergenze interne alla Lega

Lega A - Sassari, Stefano Sardara risponde sulle divergenze interne alla Lega

Non è passata inosservata l'assenza del Presidente della Dinamo Sassari Stefano Sardara alla presentazione del 98° campionato di pallacanestro di serie A. E così risponde alle domande de La Nuova sul campionato, la lega e i rapporti con la FIP.

Assenza=spaccatura. No, affatto. Non c’è nessuna spaccatura. La Lega deve funzionale come un’azienda che produce e punta a valorizzare il prodotto basket, e negli ultimi tre anni sono state fatte tante buone cose. Questo anche perché le diversità e le peculiarità di ogni singola società sono state messe a disposizione per l’obiettivo comune.

Divergenze. Ci mancherebbe, la dialettica è fondamentale per crescere tutti insieme. È evidente che ogni club ha le sue esigenze e le sue idee, e ogni club è strutturato in maniera differente. Nel calcio, per fare un esempio, la Juventus non è uguale al Cagliari, al Milan o all’Atalanta. Ma all’interno della Lega, che non è una riunione di condominio, l’obiettivo finale diventa unico, ed è sempre la valorizzazione del prodotto basket. E il voto del club più piccolo vale quanto quello della società col budget più alto. Noi presidenti siamo tutti esigenti e pretenziosi, ma rispetto a un certo oscurantismo che si respirava qualche anno fa, posso dire che viviamo davvero una sorta di rinascita».

In cosa, la rinascita? Innanzitutto il campionato di serie A è sempre più interessante. Per quanto riguarda la fruibilità degli eventi su ipad e smartphone di tutte le partite abbiamo fatto un passo che ha anticipato addirittura il calcio. Il prodotto è buono ma può essere reso ancora più fruibile. Avere una programmazione tv è molto importante, vedremo come andrà il nuovo bando.

Una presidenza “a turno”. Questa era una vecchia idea portata da Brugnaro (patron della Reyer Venezia, ndr), sulla quale abbiamo discusso a lungo. Proli (ex presidente di Milano, ndr) aveva in mente un “commissioner” in stile Nba. Secondo me è fattibile ma aggiungo che su base annuale non ha molto senso. Chi guida la Lega deve farlo con il supporto di tutti ma deve farlo a tempo pieno e a 360 gladi, e ci metto dentro ad esempio anche i rapporti con la Fiba. È chiaro che nessun presidente di club può assumere un impegno così gravoso.

Rapporto con la FIP In questo momento i rapporti sono ottimi. Abbiamo tanti progetti comuni sul tavolo, diciamo che per il 70-80% gli obiettivi della Lega coincidono con quelli della FIP, perché pensiamo al bene del nostro basket. Il presidente Gianni Petrucci era presente l’altro giorno e sarà presente all’assemblea in programma a ottobre.