Tornike Shengelia: leadership, Kobe come ispirazione e rinascita a Barcelona
Tornike Shengelia ha raccontato la sua stagione nel podcast “X&O's CHAT” con Edin Avdić, descrivendo il momento d’oro con la Barcellona dall’arrivo di Xavi Pascual: nelle ultime tre gare di Eurolega contro Asvel, Crvena Zvezda e Olympiakos è stato incisivo, con 15 punti in due occasioni e 14 nella terza, tutte vittorie dei blaugrana. Oggi viaggia a 12,9 punti, 5,1 rimbalzi e 2,7 assist di media: terzo realizzatore dietro Will Clyburn (14,2) e Kevin Punter (13,5), miglior rimbalzista e quarto assistman del gruppo da ala forte. Shengelia ha ripercorso gli inizi difficili al Baskonia, dove arrivò dai Chicago Bulls nel 2014: i primi due anni segnati da un infortunio alla caviglia e da aspettative pesanti (“dall’NBA tutti si aspettano grandi numeri”), poi il rinnovo triennale e la ritrovata serenità.
L’ispirazione di Kobe Bryant è stata centrale: in quegli anni al Baskonia, Shengelia seguiva routine estreme, sveglia alle 4 del mattino per allenarsi prima del training di squadra, per uno-due mesi in fase di preparazione. “Ti dà fiducia, status e reputazione: quando i compagni vedono che il capitano guida con l’esempio, seguono,” ha spiegato.
Dopo Vitoria è arrivato il CSKA Mosca (2020–2022), con contratto economico analogo e lo scudetto ACB in tasca come coronamento del ciclo basco. La scelta, racconta, è stata soprattutto legata alla nazionale: il CSKA gli garantì la possibilità di rispondere alle finestre FIBA anche in concomitanza con l’Eurolega, un punto irrinunciabile per uno come Toko che considera la Nazionale della Georgia al di sopra della carriera personale.
Shengelia ha poi affrontato problemi di salute significativi alla vigilia di un Europeo: “La questione del cuore mi ha cambiato, mi hanno detto che la causa principale era lo stress; un anno prima avevo avuto un’ulcera. So qual è l’origine e ora mi analizzo, senza più vivere con la stessa intensità emotiva negativa.”