LBA - Giorgio Gandolfi: un ritratto di Milos Teodosic, re degli assist

Fonte: La Provincia di Cremona
Milos Teodosic
Milos Teodosic
© foto di SAVINO PAOLELLA

(di Giorgio Gandolfi). Potrebbe sembrare profano paragonare un giocatore di basket ad un musicista o a un pittore famoso, ma vi sono rari casi in cui alcuni giocatori sono dei veri e propri artisti del parquet. Drazen Petrovic, scomparso prematuramente, era stato definito da un giornalista italiano, il Mozart dei canestri. Milos Teodosic, il playmaker della Virtus Bologna, potrebbe essere paragonato ad un pittore, che dipinge quadri con pennellate estrose, cioè assist, che nessuno si aspetta e che formano quadri unici.

L'assist, nel caso di Teodosic, è una vera e propria arte, che è impossibile insegnare, ma che fa parte del DNA di questo incredibile giocatore, che, ancora a 35 anni, continua a stupire con passaggi uno diverso dall'altro, con un alto grado di difficoltà. I suoi passaggi sono irripetibili per la grandissima maggioranza degli altri giocatori e che solo lui sa fare, anticipando il movimento del difensore e leggendo come si muoverà il compagno per fargli avere un facile pallone da depositare a canestro.

Passaggi dietro la schiena, in salto, a una o due mani, schiacciati a terra, fintando con la testa e passando dalla parte opposta, penetrando in palleggio e passando la palla attorno al corpo del difensore che lo fronteggia: in breve, non è possibile classificarli. Teodosic è un giocatore istintivo, che ha anche un gran tiro da tre punti, non un mastino in difesa, ma non si può avere tutto dalla vita.

Questo playmaker di 1,96 nasce a Valjevo, una città non molto lontana da Belgrado dove inizia a giocare nelle giovanili, per poi andare prima allo Zeleznik Belgrado in due diverse occasioni, ed al Borac Cacak, mentre fa la prima apparizione in EuroLeague quando firma un contratto con l'Olympiacos Pireo nel 2007 e nel 2010 raggiunge la finale e viene eletto Miglior Giocatore dell'EuroLeague.

La crisi economica del basket greco lo spinge a firmare per il CSKA Mosca con cui giocherà per otto stagioni, vincendo due Euroleghe, oltre ai titoli russi. Tanti allenatori europei di primo livello hanno allenato questo pittore del parquet, dall'israeliano Pini Gerhson, al serbo Dusan Ivkovic, al lituano Jonas Kazlauskas, al greco Dimitris Itoudis, che lo ha avuto a Mosca per otto anni, per terminare con Sergio Scariolo.

L'NBA non poteva non accorgersi di lui e firma un contratto con i Los Angeles Clippers nel 2017, gioca solo 60 partite in due anni a causa di alcuni infortuni, ma delizia i tifosi dei Clippers con i suoi assist, mandando a schiacciare grandi saltatori come DeAndre Jordan e Blake Griffin. Dirà Teodosic: "È stata un'esperienza e la prendo come tale, ma ho capito che l'Europa è molto più adatta a me."

Dimenticavamo, con la nazionale Serba ha vinto una medaglia d'argento alle Olimpiadi, una ai Mondiali ed una agli Europei ed è stato votato per due volte nel quintetto ideale dei Mondiali. Dal 2019 è alla Virtus con cui ha vinto un campionato ed una EuroCup ed è tornato a giocare in EuroLeague.

In una città come Bologna -­ inutile dire che apprezza la cucina ed il vino -­ dove il basket la fa da padrone, ha dimostrato una grande disponibilità verso chiunque gli chieda un autografo, una foto o semplicemente salutarlo ed è prodigo di consigli con i giovani della Virtus, da Pajola in primis, a Mannion, a Camara, a Menalo. In campo, invece, si trasforma in un agonista incredibile, che talvolta si fa trascinare in discussioni, e relativi tecnici, con gli arbitri. Ma d'altronde è normale, questi sono i geni.