TAM TAM Basket : lo sfogo di Massimo Antonelli contro la burocrazia
La lettera che pubblichiamo qui sotto, è di Massimo Antonelli, l'uomo che a Castel Volturno si è inventato un progetto sociale oltre che una società di basket. Chi non sapesse ancora cos'è TAM TAM Basket può capire cliccando qui. La lettera sulla pagina Facebook della società, è di un paio di giorni fa, e per comprendere l'amarezza e le storture cui deve far fronte TAM TAM, così come molte altre società, non servono altre parole.
"Cari amici volevo tenermela per me ma non ce l’ho fatta.
Ho beccato 3 mesi di inibizione ( non posso stare in panchina durante le partite e firmare documenti federali) per aver fatto giocare la prima partita di campionato under 13 ad una ragazza ed un ragazzo dodicenni, figli di immigrati, regolarmente tesserati alla FIP ma non ancora iscritti a MyFIP.
Molti di voi probabilmente non sanno che cos’è MyFIP.
È una piattaforma collegata alla FIP, da quest’anno per poter giocare le partite bisogna fare 2 procedure, prima tesserare gli atleti alla FIP, dove Tam Tam paga 54 € per ogni ragazza e 61 per ogni ragazzo stranieri, e poi completata questa prima fase, non poco costosa, i ragazzi devono iscriversi a MyFIP e poi io devo confermare le loro utenze.
E dire che ci avevano provato ma non ci erano riusciti.
Il motivo? Per gli stranieri è complicato iscriversi a MyFIP, mi dicono che è complesso anche per gli italiani, perché per gli under 14 anni occorre il consenso dei genitori che anche a loro volta devono iscriversi alla piattaforma, e naturalmente le info da seguire sono in italiano e per i genitori stranieri è complesso capire le procedure da seguire.
Per noi di Tam Tam è tripla fatica già star dietro alla prima fase dei tesseramenti dei tanti ragazzi stranieri perché c’è una richiesta infinita di documenti per poterli iscrivere alla federazione, documenti che spesso sono scaduti e quindi in attesa di rinnovi, ed una volta mandati alla FIP dobbiamo aspettare alcune volte mesi per avere il tesseramento definitivo approvato.
Come dicevo ci avevano provato, tutti e due mi avevano scritto più messaggi che non ci riuscivano, mi riferivano che ad un certo punto appariva una finestra con su scritto che si potevano iscrivere solo i 14enni, e leggendo questo messaggio desistevano in buona fede.
Arrivati alla prima partita non me la sono sentita di bloccarli, si erano allenati come gli altri dai primi di settembre.
Mi chiedo poi se è giusto comminare 3 mesi di blocco ad un allenatore e presidente, un danno enorme all’attività, l’anno scorso se non sbaglio si davano le stesse inibizioni ai coach e presidenti che facevano giocare ragazzi NON ISCRITTI alla FIP, in questo ultimo caso posso giustificare una penalità pesante se non ci sono le attenuanti.
Il provvedimento disciplinare che viene dato in caso di questa chiamiamola “mancanza” lo trovo infinitamente sproporzionato e, lasciatemelo dire, UMILIANTE.
Quando uno paga di solito la pratica è chiusa, quando uno compra un maglione paga e lo porta a casa.
Invece in questo caso no, avrei capito e accettato il provvedimento disciplinare affibbiatomi se il pagamento avvenisse dopo la doppia procedura sia del tesseramento alla FIP che dell’iscrizione a MyFIP.
Che succede se per assurdo un genitore di un nostro ragazzo non vuole iscriversi a MyFIP perché non ama dare la sua mail e/o il suo numero di telefono? ( forse assurdo non è, oggi è normale essere diffidenti visti gli usi scorretti dei dati personali che avvengono ultimamente).
Si verrebbe a determinare che la Tam Tam ha un ragazzo regolarmente tesserato, nonostante abbia pagato per il suo tesseramento 61 o 54 €, ed è impossibilitato a fargli giocare le partite, una mostruosità contraria a tutti i principi e diritti allo sport.
Da tenere presente che il genitore con la sua firma sul modulo di tesseramento FIP ha dato l’assenso a far giocare le partite al figlio.
Ma scusate, ma non viene meno anche la mission della FIP, quella di agevolare e favorire l’avvicinamento dei ragazzi alla pallacanestro?
Siamo sulla stessa barca ex cara FIP, oggi è molto più complesso condurre i ragazzi in una palestra, non si complichi la vita delle migliaia di pazzi coach, presidenti dirigenti, volontari e genitori che con gli stessi ragazzi fanno sacrifici enormi per stare dietro a sogni e passioni.
Stiamo ragionando, noi di Tam Tam, di fare un ricorso nelle sedi opportune".