Gaia Gorini: al Geas mi sto divertendo e mi esprimo per quello che sono

La stagione di uno dei talenti più cristallini della nostra pallacanestro per adesso è notevolissima e tutto lascia credere che possa migliorare
30.12.2022 00:35 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
Gaia Gorini: al Geas mi sto divertendo e mi esprimo per quello che sono

La Nazionale? Io la maglia azzurra ce l’ho tatuata addosso se così si può dire perché ho iniziato ad indossarla sin da piccola, ma ora non ci penso. Voglio godermi quello che sto vivendo in questo periodo e basta. E nel caso non sono io a doverci fare un pensiero”. Come a dire se qualcuno pensa che Gaia Maddalena Gorini, classe ’92, 1 metro ed 82 di altezza, possa ancora essere utile, lei è “azzurra" dentro. Con le giovanili italiane, un argento europeo Under 16 ed un oro sempre europeo Under 18, più 89 presenze con la Senior.

Playmaker dell’Allianz Geas Sesto San Giovanni dalla fine della scorsa stagione, Gaia sta vivendo una stagione notevole dal punto di vista delle sue prestazioni in campo, ma guai a parlare con lei delle sue cifre. ”Io sono sempre stata una giocatrice – racconta a Pianate Basket -  che ha cercato i risultati della squadra più che i mei. Sin da Athena la società dove sono cresciuta da giovane. Se questi risultati arrivano anche grazie al mio lavoro bene, ma appunto il mio impegno deve essere finalizzato alla squadra. Per adesso il nostro quinto posto è un buon risultato, che dobbiamo difendere, magari cercare di migliorare, facendo più attenzione all’approccio a certe partite ed a seguire certi suggerimenti del nostro staff tecnico”.

Partita da Roma, dalla mitica Athena dove ha fatto tutte le giovanili, Gaia ha poi giocato ad Umbertide, Ragusa (dove ha fatto una finale scudetto ed ha vinto una Coppa Italia), Venezia, Campobasso, l’Hatay in Turchia ed a Breslavia in Polonia. L’esperienza all’estero cosa ha rappresentato e c’è un’età giusta per farla?

Per me è stata importantissima. Aggiunge molte cose al tuo bagaglio tecnico ed umano. In Turchia è andata benissimo, in Polonia dopo due partite mi sono infortunata dunque decisamente molto meno. Non credo che esista un’età giusta per tutte, ognuna deve farla quando si sente, anche perché quando vai fuori sei tu la straniera, devi cavartela da sola e quindi devi essere pronta a farla. Ma la consiglio fortemente”.

Come si trova al Geas?

Molto bene perché riesco ad esprimere tutto quello che è il mio bagaglio tecnico e perché lo staff e la squadra accettano anche altri aspetti del mio gioco da playmaker. Mi diverto ad allenarmi, non vedo l’ora che sia il momento della partita, quindi sì sto proprio bene”.

Già playmaker: Gaia Gorini sin da piccola ha avuto un innato senso del playmaking ed un altrettanto naturale istinto nel risolvere situazioni difficili con una iniziativa personale, con un passaggio o con un tiro fuori dagli schemi. Quella capacità di “inventare” soluzioni che come dice il suo allenatore storico ai tempi dell’Athena Roma, Mauro Casadio – non si allena ma si osserva e si ringrazia perché lo hai a disposizione. Gorini e dopo il basket?

Non lo so ancora. Però mi sono laureata in Economia aziendale con la triennale e sto studiando per la tesi che sarà sul basket femminile. Nello specifico “Dal dilettantismo al professionismo” come aiutare i club a gestire questo passaggio fondamentale per le società ma anche per noi atlete che viviamo del nostro lavoro”.

Com’è Milano e come passa il tempo libero?

Milano è una città molto bella, dal grande sapore europeo e culturale, si avverte la presenza di grandi università. E mi piace la mentalità positiva rispetto al lavoro, l’organizzazione della città stessa. Il mio tempo libero è preso dalla tesi ma anche dalle letture e da qualche film. Naturalmente mi piace uscire e conoscere i vari post di Milano. Libri e film preferiti? L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez tra i libri, “Il lato positivo” di David Russell e “L’ultimo samurai” con Tom Cruise tra i film”.

La sua giocatrice di riferimento chi è stata?

Non ho dubbi. Ho giocato due anni con lei ad Umbertide e Francesca Zara è la giocatrice che per me è stata davvero un riferimento. Ho cercato di imparare da lei ogni giorno che ci siamo allenate e che l’ho vista giocare. Spero di aver preso qualcosa di lei”.

foto @Allianz Geas Basket

NB: Pianeta Basket ha inaugurato una serie d interviste con le protagoniste della pallacanestro femminile, di A1 ed A2. Qui Mariella Santucci, Vittoria Allievi e Costanza Verona