Costanza Verona "Voglio essere uno dei play più forti d'Europa"

Nel mezzo dello shopping natalizio il play di Schio e della Nazionale ha risposto alle nostre domande e confessato le sue legittime ambizioni
25.12.2022 23:40 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
Costanza Verona "Voglio essere uno dei play più forti d'Europa"

Tre medaglie con le Nazionali giovanili, di cui una d’oro e da capitano dell’Under 20, uno scudetto, una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana, e playmaker titolare del Famila Schio e della Nazionale. Tutto per adesso a 23 anni, perché Costanza Verona è nata a Palermo il 6 agosto del 1999. E dalla sua città natale dove durante le feste natalizie è tornata per qualche giorno di pausa, ha risposto alle domande di Pianeta Basket, tra un regalo e l’altro.

Sono legatissima alla mia città, alla mia terra, al cibo, al mare. La mia famiglia ovviamente nella quale la pallacanestro ha un posto importante. Mia mamma ha giocato (Simona Chinesndr) mia sorella Marta (più grande di 5 anni, ndr) gioca a San Martino di Lupari. Solo mio papà che è un grande appassionato di sport non ha giocato ma per amore di mia madre ha imparato ad apprezzare il basket e devo dire che tra noi tre ha speso una vita fuori dai palazzetti ad aspettare che uscissimo dopo le partite…

Quella di Costanza è una crescita esponenziale che negli ultimi anni l’ha portata a diventare il punto di riferimenti dei playmaker italiani al femminile: lasciata Palermo a 17 anni è aprodata a Battipaglia, poi Torino ed al Geas dove è esplosa in modo clamoroso, prima di passare nella stagione 2030-2021 a Schio.

“Il mio in effetti è stato un percorso costante, sempre in salita nel senso che ogni tanto aumentavano le difficoltà che avevo davanti ma anche gli obiettivi e le soddisfazioni. Io da quando avevo 3 o 4 anni ho desiderato di giocare a pallacanestro e ad un certo punto della mia vita ho desiderato di giocare a Schio. Non come punto di arrivo ma come trampolino di lancio. Il cammino che ho fatto con le Nazionali giovanili mi ha aiutato tantissimo ad avere i primi contatti con la pallacanestro internazionale che da due anni sto affrontando ad altissimo livello in Eurolega. Voglio vincere ancora tanto con Schio, vogliamo vincere ancora tanto: quest’anno puntiamo a confermate i risultati dello scorso anno. Ma vogliamo assolutamente anche giocare le Final Four dell’Eurolega. Personalmente mi piacerebbe diventare uno dei playmaker più forti d’Europa”.

E per farlo cosa le serve ancora?

Lavoro, tanto lavoro, fare esperienza. Lavorare sulla mia visione del gioco. Sono fortunata perché oltre all’allenatore che abbiamo a Schio, io ogni giorno mi alleno con Giorgia Sottana che mi spiega tutto della pallacanestro come poche altre sanno fare. La ringrazio di questa e spero di saper mettere in pratica i suoi consigli in campo. Mi piace giocare con le lunghe perché nella pallacanestro di oggi è essenziale avere questa connessione, visti i tanti P&R che si giocano. Se poi hai delle giocatrici in quel ruolo come ho avuto l’anno scorso e quest’anno, beh…è un piacere ed uno spettacolo vedere come si muovono”.

All’interno della squadra di Schio lei è la più giovane ma è al comando delle operazioni essendo il playmaker. Com’è questa sensazione?

Molto bella ma non ci si arriva – al di là delle proprie qualità personai – senza un grande lavoro quotidiano in palestra. Non si va da nessuna parte senza guadagnarsi la fiducia delle più grandi ed esperte ogni giorno in palestra. Noi siamo una squadra nel quale ognuna può essere leader in una partita e in un’altra tocca ad una diversa. Per questo conoscersi e lavorare bene insieme, avere fiducia l’una nell’altra è fondamentale. Io come il resto della squadra per esempio, ci siamo dovute adattare quest’anno ad un bel cambio dal punto di vista tattico rispetto alla stagione scorsa quando avevamo Laksa, un’esterna e Gruda, una lunga, come principali punti di riferimento, una lettone ed una francese. Adesso abbiamo due americane, Mabrey ed Howard che sono due esterne che hanno un gioco ed una mentalità diversa. All’inizio è stato complicato, ci abbiamo lavorato tanto, io mi sono messa sotto ed oggi le cose vanno decisamente bene”,

C’è una giocatrice su cui ha difeso che l’ha messa particolarmente in difficoltà e che l’ha impressionata?

Sì. Ci ho giocato l’anno scorso in Eurolega: Teja Oblak, playmaker, guardia, tiratrice, tuttofare di Praga. Una giocatrice pazzesca, che non fa nulla di appariscente ma alla fine della partita ti ha sfiancato e spesso ti ha distrutto. Davvero bravissima”.

Come passa il tempo libero?

Studiando ovviamente. Ma anche leggendo libri e sentendo musica le mie altre passioni. E vedendo serie tv, la mia preferita è Friends. Quando poi ho bisogno di staccare la spina del tutto e magari la mattina dopo non c’è allenamento mi piace uscire equesto accade spesso con le mie compagne di squadra”.

Laureata in Scienze Motorie, Costanza Verona sta facendo un Master in Managment dello Sport. Perché il futuro…

Il mio futuro è la pallacanestro. Per ora e spero per molto tempo a Schio dove mi trovo benissimo. Oltretutto sono a 40 chilometri da mia sorella, che nel frattempo è diventata avvocato, quindi meglio di così non potrei stare davvero. Un giorno la pallacanestro finirà ma adesso non ci penso. Non escludo in assoluto l’ipotesi di andare a giocare all’estero ma non è un chiodo fisso né un pensiero ricorrente. Ora sto qui e va bene così. Un domani vedremo”.