Vittoria Allievi: l'ingegnere della pallacanestro femminile

Ritratto dell'ala di Costa Masnaga che ha intrapreso gli studi di Ingegneria Matematica ma che ama il basket e lo vuole sempre con sè
27.12.2022 10:00 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Vittoria Allievi: l'ingegnere della pallacanestro femminile

Nel film Lansky del 2021, con Harvey Keitel e Sam Wothington, ad un certo punto il protagonista dice :”Ho sempre avuto la passione per la matematica. Sin da bambino i numeri mettevano ordine nel mio mondo”. Vittoria Allievi, classe 2003, ala di Costa Masnaga, ha appena iniziato il semestre al Politecnico di Milano di Ingegneria Matematica. Anche e lei i numeri servono per mettere ordine nel mondo?

Ho sempre amato la matematica. Certo mette ordine perché ha delle certezze sule quali non si discute e questo mi affascina molto. Io sono una persona ordinata ed alla quale piace mettere ordine, pensare. Mi dicono che a volte lo faccio troppo, anche in campo”.

Il campo allora: come ha vissuto la discesa dalla A1 alla A2 di Costa Masnaga?

Per me è stato un bene nel senso che il minor impegno quotidiano richiesto, mi permette di frequentare l’Università a Milano in modo continuo. E di allenarmi come si deve. In serie A1 avrei dovuto fare una scelta diversa sicuramente. Trovarmi mi trovo bene anche se ho cambiato molto il mio ruolo: da spalla di Matilde Villa, Laura Spreafico e Laura Jablonowski nella scorsa stagione, quest’anno mi viene richiesto di essere un po' più leader della squadra insieme ad Eleonora Villa. Un passaggio di consegne che non è facile ma al quale credi mi sto adattando e che mi piace”.

Per voi è il primo anno senza Matilde Villa…

All’inizio della stagione eravamo in difficoltà perché improvvisamente ci è venuta a mancare quell’opzione per la quale nell’emergenza passavamo la palla a lei sicure che col suo talento immenso avrebbe trovato una soluzione. Ora invece le cose vanno meglio perché stiamo capendo che dobbiamo essere tutte in grado di costruire un tiro di squadra, metterci tutte un po' più in gioco e responsabilizzarci ogni partita un po' di più. E’ un percorso faticoso ma continuo e che ci sta dando qualche soddisfazione”.

Torniamo al fatto che lei pensa troppo in campo. Per esempio?

Io sono una giocatrice di squadra, amo essere a disposizione delle mie compagne e quindi son sempre lì che cerco un passaggio, un aiuto, un blocco, un modo per aiutare una mia compagna ad essere nella miglior condizione per andare al tiro. Se qualche volta guardassi di più il canestro quando ricevo e sono sola non sarebbe male ed aggiungerei qualcosa al mio bagaglio tecnico. Il tiro non è certamente la mia prima opzione. Però con gli anni e con questo nuovo ruolo che sto interpretando mi sto sciogliendo e liberando anche dell’immagine della brava in difesa con qualche limite in attacco. Ci sto lavorando.”

A proposito di specialista della difesa con chi ha fatto più fatica in questi anni? Ed ha un giocatore o una giocatrice come punto di riferimento?

In serie A1 ho faticato molto dal punto di vista fisico ma mai quanto con Cecilia Zandalasini. Ogni volta che ero convinta di aver difeso bene mi giravo e lei aveva fatto canestro con un tiro in sospensione, con un passo e tiro, in qualunque modo. Quanto al punto di riferimento, mi piace Draymond Green (l’ala grande dei Golden State Warriors, ndr), il suo stile, il modo di giocare. Magari un giorno essere paragonata a lui...sempre sia chiaro con le dovute proporzioni”.

Il basket sarà la sua vita o la scelta universitaria è chiaramente la strada che seguirà?

Finchè ce la farò voglio che il basket faccia parte della mia vita. E’ la mia passione. Amo questo sport e le relazioni tra le persone che attraverso il basket si riescono a creare. Ma “da grande” non è il mio obiettivo. La facoltà che ho scelto apre il campo a diverse applicazioni dell’ingegneria e per adesso quella che mi attira di più è quella dell’analisi dei dati. Vedremo, c’è tempo magari per cambiare indirizzo, ma quello sarà il mio lavoro, sempre col basket al fianco”.

Dunque riepiloghiamo: una facoltà impegnativa, gli allenamenti che comunque sono tutt’altro che amatoriali, Vittoria Allievi quando trova del tempo libero per sé stessa?

Nelle mie regole di vita c’è quella che mi impone il momento di staccare la spina. Un momento, o ance due se servono, di spensieratezza. Non potrei fare diversamente. Adoro uscire con le mie amiche e gli amici, fare shopping quando capita, fare altre cose, a costo di fare cento cose, di non star ferma. Il tempo per tutto questo lo trovo. Anche perché il riposo, il relax è importante quanto lo studio, l’allenamento”.