Germani, missione Bologna: una vittoria per scappare a +4
Un bivio cruciale per la nostra Serie A con il posticipo del lunedì che mette in scena la sfida al vertice tra la capolista Germani Brescia e la Virtus Bologna. Con un ruolino di marcia quasi perfetto di dieci vittorie e una sola sconfitta, la squadra di coach Matteo Corelli ha stasera la grande opportunità di portarsi a +4 sulle inseguitrici, ipotecando il titolo di campione d'inverno a tre giornate dalla fine del girone d'andata. Non si tratta solo di una questione di classifica, ma di un segnale di forza da inviare a tutto il campionato: la Germani, con la decisione di non partecipare alle coppe, beneficia certamente anche del calendario più leggero rispetto alle rivali impegnate in Eurolega come Milano e la stessa Virtus, che invece è reduce da una settimana di fuoco a Belgrado dove tra Partizan e Stella Rossa è uscita con 1 vittoria e 1 sconfitta, per altro all'ultimo tiro.
Il sapore della rivincita e il fattore Ndour
La partita di stasera è, a tutti gli effetti, il remake della finale Scudetto dello scorso giugno, ma con premesse diverse. Per i bresciani, la ferita del 3-0 subito in finale brucia ancora, specialmente per il rimpianto di non essersela giocata ad armi pari a causa dell'infortunio di Maurice Ndour nel terzo quarto di gara-1. Il ritorno del senegalese, convinto in estate da Mauro Ferrari, e la voglia di rivalsa del gruppo storico rappresentano il motore emotivo della sfida. Rispetto alla scorsa stagione, la squadra appare più profonda e consapevole: il contributo di uomini come Massinburg, che sta ritrovando ritmo dopo un lungo stop, e la crescita di Cournooh e Mobio hanno dato nuove soluzioni a un roster che vanta già l'MVP in carica Bilan e la leadership di Ivanovic. Senza dimenticare ovviamente Amedeo Della Valle.
L'evoluzione tattica sotto la guida di Cotelli
Il passaggio di testimone in panchina da Poeta a Matteo Cotelli ha segnato un'evoluzione significativa nell'identità della squadra. Se la Brescia del passato era votata al divertimento e allo spettacolo, la versione attuale targata Cotelli - terzo allenatore esordiente consecutivo scelto dal patron Mauro Ferrari - ha aggiunto una solida impronta difensiva e una propensione al sacrificio collettivo. Il simbolo di questo nuovo corso rimane Amedeo Della Valle, capace di trasformarsi da realizzatore puro a collante difensivo e regista occulto. Stasera lui e la sua Germani vanno alla caccia di una vittoria che significherebbe tanto per festeggiare il Natale nei migliori dei modi.