EuroLeague - Non sarà facile per la Virtus Bologna prendere il posto del Panathinaikos

EuroLeague - Non sarà facile per la Virtus Bologna prendere il posto del Panathinaikos

La trattativa tra EuroLeague Basketball e Panathinaikos Atene per l'uscita del club dal massimo torneo continentale non sarà né facile né indolore: addirittura potrebbe avere degli strascichi giudiziari che costringerebbero la Lega a cominciare la stagione 2020-21 con un posto vacante e il club a non potersi iscrivere ad altro torneo paventato da Giannakopoulos come la FIBA Champions League (che ha fatto le pre-iscrizioni il 5 giugno).

Per uscire da EuroLeague occorrono, nell'ordine: l'unanimità degli altri 10 club soci nel concedere ai Greens la facoltà di poter vendere le sue azioni ad altra squadra; il loro gradimento nei confronti della subentrante; il pagamento di una penale di 10 milioni di euro per aver rotto il contratto valido fino al 2026.

Dall'altra parte il club ritiene che la penale sia una forma di patto leonino che va in contrasto con la regolamentazione dell'uscita dalla competizione, e che un tribunale l'annullerebbe. Inoltre lamenta il mancato pagamento, da parte dell' ECA, dei diritti televisivi stimati in cinque milioni di euro all'anno - secondo quanto riferisce eurohoops.net.

E' noto che, insieme a Olympiacos e Maccabi, il Panathinaikos è il maggior collettore di diritti televisivi per tutta l'EuroLeague e senza la sua presenza ne avrebbe un danno enorme anche la rivale greca, pur rimanendo da sola sulla piazza nazionale.

In tutto questo bailamme la Virtus Bologna e il Partizan Belgrado, i due club che hanno espresso la volontà di subentrare al Pao, possono solo rimanere spettatori. L'eventuale ricorso delle parti ad un tribunale con doppia azione legale farebbe slittare i tempi per una sentenza non semplice a molto lontano, e fino ad allora EuroLeague dovrebbe tenere libero un posto per un rientro forzato dei Greens nel torneo, se ordinato dall'autorità giudiziaria.