Carlo Recalcati compie 80 anni: «Fortunato ad aver fatto ciò che desideravo. Ora creiamo palestre per l'attività di base»

Intervistato da Flavio Vanetti sul “Corriere della Sera – Milano”, Carlo Recalcati ha parlato di cosa c’è negli 80 anni che compie oggi: “La fortuna di aver fatto ciò che desideravo. E questo grazie alla famiglia e in particolare a mia moglie Giovanna, che ha sempre condiviso le mie scelte. Dopo il ritiro pensavo di continuare a fare l'assicuratore, poi ho deciso di allenare: l'ho fatto, per 40 anni, senza forzature, gustando squadre, situazioni e ruolo”.
Recalcati è stato anche giocatore di rilievo di molte piazze storiche del basket italiano: “Reggio Calabria ha un posto speciale nel cuore: per l'esperienza professionale durata 5 anni, ma anche per quella di vita. Poi Varese: è la società che mi ha fatto svoltare come allenatore. Mi volevano i professionisti della Aba, confluita poi nella Nba. Rimpianti? Di recente ho scoperto le ragioni dell'interesse dei New York Nets, all'epoca si chiamavano così. La Aba aveva introdotto a titolo sperimentale il tiro da tre, che ancora non c'era nella Nba. Sapevano che segnavo molto dalla distanza: ecco l'arcano. Rifiutai perché avrei dovuto rinunciare alla Nazionale e se fossi stato scartato sarei dovuto rientrare in serie A come straniero. Posso dirlo? Sono nato troppo presto”.
Qual è stato il pregio del Recalcati c.t. della Nazionale? “Non essere stato solo un selezionatore ma aver dato impulso al movimento. Ho parlato con tutti i predecessori che era possibile contattare: ho sentito i loro consigli, ho girato l'Italia per avere il polso della situazione, quindi ho fatto le mie scelte”.
Recalcati chiude lanciando un'idea per il basket italiano: “Creiamo palestre e campi per l'attività di base. Quelli che ci sono costano troppo e danno poco tempo per gli allenamenti. Gli oratori sono sempre di meno, costruiamo oratori "laici": quanti capannoni dismessi ci sono solo a Milano?”.