LBA - Imprevisti e caratteristiche che hanno reso unici i playoff 2022

22.06.2022 08:25 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Imprevisti e caratteristiche che hanno reso unici i playoff 2022
© foto di SAVINO PAOLELLA

L'Olimpia Milano ha giocato e vinto gara 6 del playoff di finale contro la Virtus Bologna come se fosse lei nella posizione del "do or die" e non la squadra avversaria. L'andamento dell'incontro, fin dalle prime battute, non lascia dubbi a proposito. Vitoria netta e senza troppe discussioni alla fine per 4-2, dove la Segafredo è apparsa già appagata dalla vittoria in gara 5 dando fondo alle ultime energie fisiche e mentali.

Avevamo previsto che sarebbero stati dei playoff "intriganti" a suo tempo, e in effetti lo sono stati. Ma non nelle modalità che avevamo pensato, bensì grazie agli imprevisti (il che non fa altro che risaltare la nostra contrarietà a fare pronostici). Ne segnaliamo alcuni, che ci sembra abbiano avuto impatto significativo sui playoff e la serie finale.

- L'infortunio di Delaney ha permesso a Messina di uscire dagli equivoci tecnico/tattici quasi mai pareggiati dall'estrosità del giocatore. Spazio, minuti in campo e ordine hanno consentito a Grant di emergere insieme alla definitiva rinuncia a Daniels, molto meno incline a piegarsi ai dettami della pallacanestro europea.

- L'infortunio di Melli ha permesso di rigenerare un giocatore che altrimenti avrebbe avuto una parabola di rendimento diversa. La mancanza di una alternativa alla squalifica di Mitoglou ha accelerato la resa dell'Olimpia in EuroLeague, il lento recupero dell'ex Pelicans ha dato i risultati visti.

- La Virtus ha scontato la perdita di Kyle Weems, che ha giocato nei playoff 2022 la peggior pallacanestro personale in questi anni in Italia e il mancato recupero di Kevin Hervey, forse l'unico giocatore in grado di spaiare le carte, considerato che in gara 6 Mannion è stato messo in campo a risultato definito. Forse Hervey è stato messo in disparte troppo presto?

- L'eliminazione dalla Final Four di EuroLeague ha rigenerato l'Armani e, al contrario della passata stagione, permesso una corretta gestione fisica e mentale del gruppo. La legge del contrappasso - almeno stando alle dichiarazioni di Scariolo - ha colpito ancora se il coach virtussino ha ammesso di non aver gestito al meglio il post-euforia della vittoria in EuroCup. 

- La stagione agonistica è diventata da qualche anno una maratona dove non conta più per chi ha ambizioni di successo finale il viaggio, ma arrivare al top al momento giusto e con la configurazione del roster giusta. Il primo posto in regular season non è più importante (per questo secondo noi andrebbe premiato per conto suo), il fattore campo (la "bella") sempre meno decisivo anche con il ritorno del pubblico.

- Il rendimento inversamente proporzionale dei due 36enni classe 1986 Rodriguez e Belinelli ha avuto un peso specifico enorme sul risultato finale della serie. Il playmaker Olimpia è stato semplicemente devastante, mentre la guardia della Virtus ha avuto un progressivo calo di prestazione al tiro, la sua peculiare caratteristica. 

Per ultimo una notazione che ci vede con una opinione diversa da quella di Sergio Scariolo, che ha lamentato la lunghezza di una finale a sette giocando ogni due giorni. Questa caratteristica pressoché unica è diventata negli anni il marchio di fabbrica del campionato italiano, e deve essere rivalutata e messa in evidenza. Se i migliori giocatori fossero stuzzicati dall'idea di confrontarsi con la durezza fisica e mentale dei nostri playoff per poter dire "li ha fatti anch'io" sarebbe una motivazione in più extra denaro per vederne tanti giocare da noi. Promuoviamoci, per favore.