Natura pubblica o privata delle federazioni sportive: toccherà decidere al Consiglio di Stato

Natura pubblica o privata delle federazioni sportive: toccherà decidere al Consiglio di Stato

La querelle tra l'essere soggetto di natura pubblica o privata delle federazioni sportive affiliate al CONI, dai risvolti molto impattanti sulla gestione e sull'utilizzo del denaro, è ben lontana dall'essere risolta.

In un articolo pubblicato su ntplusdiritto.ilsole24ore.com il 17 febbraio e uscito stamani in forma cartacea su Il Sole 24 Ore, si ripercorre il ricorso fatto da una azienda esclusa da un appalto della FIGC. Ritenendo la federazione del calcio un ente pubblico - semplifichiamo per i nostri lettori non avvezzi alle dispute giuridiche - è stato presentato ricorso lamentando irregolarità nell'assegnazione.

La vittoria al TAR del ricorso ha visto l'impugnazione al Consiglio di Stato che, decidendo more solito di non decidere, ha passato la palla alla Corte Ue con due quesiti pregiudiziali.

Per il primo la risposta è stata che per determinare la funzione pubblica di una entità investita di compiti di carattere pubblico come la FIGC (o la FIP, per esempio) rimangano "del tutto indifferente sia la forma giuridica prescelta (che sia, ad esempio, di natura privatistica associativa), sia la circostanza che, oltre la propria missione di soddisfacimento di esigenze di interesse generale, l'entità realizzi anche altre attività che possono addirittura risultare prevalenti".
Per il secondo quesito, riguardante il potere di controllo del CONI sulle singole federazioni "sia tale da determinare un controllo attivo sulla gestione della federazione da farla ritenere posta sotto il controllo di un'autorità pubblica" tale da configurare l'appalto come soggetto alla normativa di quelli pubblici, la Corte Ue "non ha escluso tuttavia che tale presunzione sia superabile, dovendo essere rimessa al giudice nazionale la valutazione della concreta portata del potere di controllo del Coni sulle Fsn".

La palla dunque è stata rigettata nella metà campo del Consiglio di Stato, che dovrà fare le valutazioni del caso e arrivare a una definizione esatta nel quadro della normativa vigente sulla natura pubblica o privata delle federazioni sportive.

Non sembra al primo impatto una questione importante, ma per esemplificare al grande pubblico, se fosse affermata la natura pubblica delle federazioni, lo stipendio dei vari presidente dovrebbe diventare noto a tutti. Con il rischio di sorprese sbalorditive.