NBA - Danilo Gallinari tiene vivo il sogno Olimpia se un giorno giocherà in Italia

NBA - Danilo Gallinari tiene vivo il sogno Olimpia se un giorno giocherà in Italia

Tiene vivo pur con un triennale sostanzioso agli Atlanta Hawks il sogno di tornare a giocare all'Olimpia l'azzurro Danilo Gallinari. Ecco tutto il suo amore per Milano nell'intervista a Luca Chiabotti della Repubblica.

Milano. Con Milano ho un rapporto particolare, d’amore, è casa mia. Mia mamma l’ha sempre amata, mio padre ci ha giocato per tanti anni, è un posto che rappresenta molto per me anche per la storia della mia famiglia. Da quando ci abitavo stabilmente, Milano è cambiata tanto. Allora il Pirellone era l’edifìcio più alto ma oggi credo non sia neppure in classifica.

Residente. Io abito in zona Romana, ma la prima casa che ho avuto era all’Isola e allora non era bellissima come adesso, con piazza Gae Aulenti, il Bosco verticale. Non è cambiato invece il ritmo di vita, che assomiglia a quello di New York. Solo camminare per le vie di Milano è una fìgata, non riesco a starci mai più di un mese all’anno, per cui anche la semplicità di fare due passi è bellissima.

Amici e basket. Poi mi piace andare a giocare al Campetto con gli amici. Indisturbato no. Quasi. Di solito siamo abbastanza per fare una partita 5 contro 5, gioco con amici di buon livello, serie A­2, B. Qualche volta inseriamo qualcuno per fare numero, ma durante la partita si gioca e basta e cerchiamo di farla durare il più possibile. Quando c’è la pausa acqua sì, succede che i ragazzi vengano per conoscermi, fare foto, autografi. Ma mi fa piacere. In America non mi verrebbe mai in mente di giocare al Campetto.

Playground. Ho contribuito a rifare i campi di largo Marinai d’Italia e di viale Sarca. Tutto è nato dal dispiacere di vedere i campetti non curati e vandalizzati in una città che avrebbe tantissimi spazi per giocare a basket, più di 120. Con un mio amico, Michele Ponti, abbiamo dato vita a We Playground Together, il Covid ci ha fermato dopo i primi due interventi, dovevano essere tre. Ma andremo avanti”.

Lockdown. Ho vissuto il lockdown a Oklahoma City­, con la mia famiglia ci siamo imposti delle regole ‘italiane’ perché qui c’era molto lassismo e poche persone si proteggevano davvero.

Basket europeo. Se posso guardo le partite oppure gli highlight, soprattutto di Eurolega. Cosa che non faccio con la Nba che non vedo mai al di la del mio lavoro. Seguo l’Armani da tifoso, è una bella squadra, è partita bene. È ricca di persone che hanno vinto tanto e deve puntare in alto perché qualsiasi cosa ci sia da vincere è alla sua portata.

Sogno Milano. Non so se Milano tra 4 o 5 anni, quando terminerò con la Nba, sarà dello stesso livello e avrà gli stessi obbiettivi di oggi. Ma giocare all’Olimpia, in una squadra forte e ambiziosa come quella di adesso, per me resta un sogno.