Privi di Trae Young, ancora in fase di recupero, gli Hawks speravano di inaugurare con un sorriso la loro serie di partite casalinghe. Ma contro una San Antonio in piena fiducia, la serata è precipitata rapidamente. Il motivo ha un nome preciso: Victor Wembanyama, devastante in uscita dalla panchina e capace di cambiare immediatamente il volto della gara con presenza, intimidazione e impatto tecnico. L’avvio è tutto degli Spurs. Devin Vassell, tornato nel suo Stato natale, si accende subito e firma 9 degli 11 punti iniziali della squadra, mentre Stephon Castle punisce da tre punti. Atlanta prova a restare in scia con Zaccharie Risacher, che trova ritmo dall’arco, ma la difesa locale fatica a contenere le accelerazioni texane. L’ingresso di Wembanyama amplifica il divario: stoppate, presenza al ferro e un parziale di 9-0 che chiude il primo quarto sul 32-19 per San Antonio.
Il secondo periodo conferma il copione. Atlanta fatica a trovare il fondo della retina, accumula possessi sterili e permette agli Spurs di allungare senza opposizione. Wembanyama continua a colpire vicino al ferro, Dylan Harper sfrutta ogni spazio per attaccare il canestro e Harrison Barnes ritrova finalmente precisione dall’arco. Gli sforzi di Jalen Johnson e l’energia di Onyeka Okongwu non bastano: all’intervallo il divario è già pesante, 68-44 per gli ospiti.
Nel terzo quarto un timeout immediato di Mitch Johnson evita cali di concentrazione, e San Antonio riparte con un’altra spinta: attacchi al ferro, ritmo alto e nuove triple. Vassell infila un dunk e un’altra conclusione pesante, mentre Wembanyama illumina la serata con stoppate, schiacciate e tiri dalla distanza. Il margine tocca quota +30 e, sul 102-72, la partita è virtualmente chiusa. L’ultimo quarto è puro garbage time: i titolari degli Spurs si accomodano in panchina, Quin Snyder fa lo stesso e solo Risacher resta in campo tra i titolari degli Hawks. I sostituti rosicchiano qualche punto, ma senza mai impensierire una San Antonio in totale controllo. Finisce 126-98, un successo netto e mai in discussione.