Boston-Panathinaikos si farà, ma con una EuroLega made in NBA?

29.11.2024 13:20 di  Umberto De Santis   vedi letture
Boston-Panathinaikos si farà, ma con una EuroLega made in NBA?

I segnali si moltiplicano con sempre maggiore frequenza nella direzione della seconda rivoluzione del campionato continentale per club di pallacanestro, dopo quella che nel 2000 portò all'avvento della EuroLeague di Jordi Bertomeu. La crisi della gestione FIBA aveva portato un breve interregno con due leghe europee, e poi sancito la vittoria della ECA con sede in Spagna. Ma in questi 20 e passa anni il manager iberico ha realizzato un lavoro a metà, ed è quella non riuscita che lo ha condotto a lasciare il suo posto ad un uomo molto vicino alla Federazione mondiale come Bodiroga e all'avvicendamento di due amministratori delegati. E' innegabile, infatti, la riuscita dello sviluppo dello sport e della competizione, visto che le partite di EuroLeague sono molto più interessanti e combattute della media delle gare NBA, con alto livello tecnico e agonistico nonostante che il drenaggio di giocatori, sia attraverso two-way contract e G-League negli USA sia attraverso la crescita di campionati come la NBL australiana, la JBL giapponese e il nuovo campionato del Far East, impoveriscono l'arrivo di talenti veri in Europa e accrescono la partenza di quelli che potrebbero sbocciare in ogni Nazione (Wembanyama, Risacher e Sarr gli ultimi exploit).

Purtroppo l'altra metà del lavoro di Bertomeu non ha avuto successo. Mentre il resto del mondo ha trasformato lo sport professionistico in business entertainment in questi 24 anni - il fenomeno non riguarda solo la pallacanestro basta guardare dove è andato il calcio, il Rugby del Sei Nazioni, il tennis oggi di Sinner, Berrettini e Paolini per esempio -, ECA non è riuscita ad uscire dal mecenatismo padronale che ha caratterizzato lo sport del Novecento e le società che ne fanno parte accumulano ogni anno passivi che non sono più sostenibili. I motivi sono tanti, sarebbe interessante fare della sociologia finanziaria a riguardo, ma racchiudiamo il tutto in questa considerazione: oggi gli spettatori di un evento sportivo non sono più fan, o curiosi appassionati, ma clienti. Si spremono al botteghino, si riempiono di gadget e per allietarli si deve raccogliere il meglio a qualsiasi cifra per dare loro spettacolo. Così arriviamo al paradosso che il salario di LeBron James dell'ultimo contratto biennale con i Lakers è superiore a quanto guadagnato da Michael Jordan in tutta la sua carriera, e il Il Prescelto non è l'unico in questa condizione.

Diversi personaggi della EuroLeague e dintorni (il proprietario dell'Hapoel TA è uno di loro) hanno fatto battutine e mezze espressioni/ammissioni al riguardo che la NBA, ora da sola, ora in associazione con la FIBA, sia ormai pronte ad offrire alle più importanti società del continente, un ricco contratto per passare ad una nuova Lega continentale. Occorre ricordare che le due entità sportive hanno un accordo in essere in Africa dove con la BAT - Basketball African League - hanno realizzato un campionato che già si propone come la soluzione giusta per lo sviluppo della pallacanestro in quel Continente che ha un miliardo di potenziali clienti. La Prealpina scrive di un budget da un miliardo di dollari in dieci anni che starebbe per arrivare in Europa a disposizione come entrate da dividere per i club che ne faranno parte, contro i circa 42 che nel 2023-24 si sono spartiti i 18 che compongono EuroLeague. Certamente i due nuovi soggetti "proprietari" potranno contare sul generoso finanziamento di sponsor di livello assoluto e di emittenti accondiscendenti a contratti televisivi corposi, due dei punti finanziari deboli di ECA che abbiamo sottolineato più volte in questi anni, che diventano superabili in quanto gli sponsor saranno multinazionali con interessi commerciali in tutti gli Stati rappresentati dalle squadre.

Rimane da capire il format. NBA è un franchising bloccato senza retrocessioni e senza partecipazione per meriti. Armani e Giannakopoulos, due proprietari a caso, saranno disposti a cedere il loro club a una nuova associazione che un domani potrebbe escluderli come capitato a Sarver dei Phoenix Suns? Nella BAT africana, i club vengono selezionati per merito sportivo dai rispettivi campionati nazionali. Sarà disponibile un Florentino Perez o piuttosto i fratelli Angelopoulos dell'Olympiacos a correre il rischio di rimanere fuori per una annata balorda in patria?

Tempi di realizzazione. EuroLeague ha un contratto in essere di partnership di marketing con IMG che va in scadenza a giugno 2026: prima di allora ECA non potrà prendere impegni in concorrenza e nemmeno le sue 13 squadre proprietarie. Squadre che al loro interno sono spaccate, e la rinuncia alle Final Four di Dubai è la spia rossa accesa che lo dimostra. Un accordo pluriennale da 20 milioni annui con l'Emirato - come era stato messo sul piatto - infatti farebbe scattare una clausola di prolungamento del rapporto con la IMG e lascerebbe fuori il tandem NBA-FIBA per diversi anni. L'accordo è stato respinto o almeno è alquanto in dubbio. E' possibile che il match dell'anno per stabilire chi è il Campione del Mondo come aveva chiesto Ataman si potrà fare, ma solo a partire dal 2027, e chissà quale saranno le contendenti.