40.000 volte "Viva il Re": il record di LeBron James viene da molto lontano

40.000 volte "Viva il Re": il record di LeBron James viene da molto lontano

(di Francesco Rivano). Ormai non è più una notizia, lo avrete letto, sentito, visto ovunque. È passato poco più di un minuto dall'inizio del secondo quarto e i Lakers guidano la contesa contro i campioni in carica dei Nuggets. Palla a LeBron in punta contro Michael Porter Jr. Il Re parte in palleggio e, come accade costantemente dal 2003, nessuno può fermarlo in penetrazione: appoggio di sinistro, bacio al tabellone e ancora un altro record nella leggendaria carriera di LeBron Raymone James.

Dopo aver superato Kareem Abdul-Jabbar, altra leggenda dei Lakers, nella classifica dei migliori marcatori di sempre della storia della Lega, LeBron, nel sabato sera losangelino si è fregiato anche del titolo di primo cestista ad abbattere il muro dei 40mila punti. Ma chi sono stati i primi a "fare qualcosa" nella storia del gioco?

Il primo primato è di William Richmond Chase.  Dobbiamo riavvolgere un attimo il nastro fino a tornare agli albori del gioco. 21 Dicembre 1891, James Naismith vuole fare il primo test del gioco appena creato: nove contro nove e un risultato più adatto a una partita di calcio. 1 a 0 "gol" di Willie Chase, quello che diventerà un grande… agente assicurativo. È da quella partita giocata in una palestra di Springfield, Massachusetts che si scatenerà la passione per il Basket.

Dobbiamo aspettare il 1946 per veder nascere la Lega che noi tutti ora conosciamo come NBA. Si chiama ancora BAA e a Toronto va in scena la prima partita storica della lega statunitense più amata dagli appassionati di basket. Gli Huskies di Toronto ospitano i Knickerbockers di New York (si, i Knicks esistono fin dal principio). È il 1 Novembre quando Ossie Schectmam, figlio di immigrati ebrei fuggiti dalla Russia, in maglia bianco blue e arancio buca la prima retina, prologo alla vittoria dei newyorkesi per 68 a 66. 

Dopo il canestro di Schectman la stagione 1946-1947 si sviluppa attraverso le sfide fra le 11 squadre che militano nel campionato professionistico di basket statunitense e i primi ad alzare il trofeo di campioni sono i Philadelphia Warriors, gli attuali Golden State Warriors che hanno la meglio sugli Stags di Chicago. Il primo a fregiarsi del titolo di capocannoniere della futura NBA è un caporale dei Marines: “Jumping Joe” Fulks capace di mettere a referto una media di 23,2 punti a partita.

Sicuramente Fulks sarebbe stato scelto anche come MVP della Lega per la stagione disputata ma il titolo assegnato al giocatore più “prezioso” venne istituito solo a partire dalla stagione 1955-1956. Il premio, intitolato al Maurice Podoloff, primo commissioner della Lega, venne conferito  a “The Deep  Blue” Bob Pettit. Il centro dei Saint Louis Hawks disputò una stagione memorabile con 25,7 punti di media e 16 rimbalzi a partita. Sforzo che rimase però fine a se stesso visto che il titolo venne vinto ancora dai Warriros di Philadelphia. Per rendere ulteriore omaggio a Bob Pettit ricordiamo che fu il primo e l’unico a sconfiggere in una serie finale i Celtics della dinastia targata Bill Russell: correva l’anno 1958.

Un primato che ha fatto scalpore nella storia del gioco del basket è di natura sociale. Negli Stati Uniti d’America devastati dalla piaga del razzismo Red Auerbach, nel Draft del 1950, va a pescare dall’Università di Duquense Chuck Cooper. Cooper viene ricordato ancora oggi come il primo afroamericano a essere scelto al Draft della NBA anche se, il primo colored a scendere su un parquet della Lega fu Earl Lloyd. Era il 31 ottobre del 1950 e “il grande gatto” vestiva la maglia dei Washington Capitols.

È il 1967 quando la ABA, lega alternativa alla NBA, decide di introdurre il tiro da tre punti. Visto più come ultima spiaggia per cercare di recuperare uno svantaggio che come opzione di tiro credibile, il tiro da tre inizia il suo percorso che lo ha portato oggi a essere un fondamentale pressoché imprescindibile per ogni singolo giocatore in campo. È il 13 novembre del 1967 quando Jerry Harkness, attivista per i diritti civili degli afroamericani, in maglia Pacers, sotto di due lunghezze, lancia dalla sua metà campo una speranza che bacia la tabella e finisce la sua corsa nel fondo della retina. I Pacers sono convinti di aver raggiunto i Dallas Chapparrals sul 118 pari e con loro ne sono convinti arbitri e spettatori già pronti a godersi il tempo supplementare finché tale Joe Belmont, allora seduto sulla panchina di Indiana come assistente, fece notare a tutta l’arena come quel tiro fosse valso la vittoria dei Pacers. Se vogliamo andare alla ricerca del primo tiro da tre segnato nella NBA invece dobbiamo aspettare la stagione 1979-1980, la prima del dualismo Magic  vs Bird. A metterlo segno fu Chris Ford con la casacca dei Celtics.

Un primato che è stato rilevante per lo sviluppo della carriera di LeBron e non solo è quello di Moses Malone. È infatti il centro dei Sixers campioni Nba del 1983 a sdoganare il passaggio diretto dalla High School al professionismo. Malone, nonostante si fosse iscritto all’Università del Maryland decise di sbarcare nel mondo degli adulti firmando con gli Utah Stars militanti nella ABA. Parte dallo Utah la carriera di colui che  vincerà un titolo NBA, tre titoli di MVP della regular season e un MVP delle Finals senza aver avuto bisogno di militare un solo minuto nel College Basket.

I primati del basket sono molteplici e potrebbe servire un volume enciclopedico per elencarli tutti, abbiamo voluto riportare in questo articolo quelli più significativi e che hanno indicato la via a LeBron James fino al raggiungimento dei 40 mila punti. Prossimi obiettivi Robert Parish e Vince Carter. Il primo attualmente primatista come numero di presenze con 1611 allacciate di scarpe e il secondo titolare del primato relativo al  numero di stagioni disputate, ben 22. Alla luce delle prestazioni del Re che ci sembra ancora abbastanza pimpante sul terreno di gioco siamo certi che il record di “Vincredible” sarà per lo meno eguagliato ma anche “The Chief” non può ritenersi al sicuro. L’unico primato che riteniamo resti salvo e non possa essere intaccato dalla fame del nativo di Akron, Ohio è quello di Wilt Chamberlain, primo e unico a raggiungere i 100 punti in una partita ma auguriamoci per il buon Wilt che LeBron non legga questo articolo perché la potrebbe prendere sul personale e attentare anche a quel record.

Francesco Rivano nasce nel 1980 nel profondo Sud Sardegna e cresce a Carloforte, unico centro abitato dell'Isola di San Pietro. Laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Cagliari, fa ritorno nell'amata isola dove vive, lavora e coltiva la grande passione per la scrittura. Circondato dal mare e affascinato dallo sport è stato travolto improvvisamente dall'amore per il basket. Ha collaborato come redattore con alcune riviste on line che si occupano principalmente di basket NBA, esperienza che lo ha portato a maturare le competenze per redigere e pubblicare la sua prima opera: "Ricordi al canestro" legato alla storia del Basket. E da pochi giorni ha pubblicato la sua seconda, dal titolo "La via di fuga" Link per l'acquisto del libro.