L'intervista a Danilo Gallinari: «Ritiro? Ultima stagione tosta. Con l'Olimpia nessun contatto»

L'intervista a Danilo Gallinari: «Ritiro? Ultima stagione tosta. Con l'Olimpia nessun contatto»
© foto di FIBA

Danilo Gallinari ha parlato ai media internazionali dopo il suo ritiro dal basket giocato. E si parte proprio da questo: "Avevo già il sentore di ritirarmi durante l'ultima estate trascorsa con la Nazionale. Tornato a casa, riflettendo con la mia famiglia e confrontandomi con mio papà, che ha vissuto i miei stessi momenti, ho deciso serenamente di smettere. L'arrivo del terzo figlio ha sicuramente focalizzato la mia attenzione su altri programmi. L'ultima stagione in Porto Rico è stata tosta. Il campionato ha un ritmo NBA, ho giocato più di 50 partite a 35 minuti di media, numeri che non tenevo da anni. Ho retto bene, ma pensando di poterlo rifare a quel livello era molto difficile. È stato un mix tra testa e fisico che si sono ritrovati e hanno deciso pacificamente di smettere", ammette Gallinari. 

Eredità. "Mi auguro di essere stato un leader positivo, un bel compagno di squadra e una bella persona. Ho tanti ragazzi e ragazze che mi scrivono, dicendo che mi hanno sempre visto come un modello, ed è sempre bello essere un punto di riferimento per le nuove generazioni. Tra questi inserisco anche gli Azzurri con cui ho giocato l'ultimo Europeo e che faranno parte della Nazionale per i prossimi dieci anni".

La nuova Nazionale di Banchi"Il gruppo azzurro è completamente nuovo, Banchi ha avuto pochissimo tempo per preparare le partite e molte squadre contro cui giochiamo possono invece schierare la loro formazione-tipo. Per una nazione come la nostra non è facile mettere assieme il gruppo migliore durante le finestre FIBA, ma quello che abbiamo costruito a novembre mi sembra comunque tosto e talentuoso. Sono convinto che faremo bene: abbiamo perso all'esordio, ma già alla seconda partita contro la Lituania abbiamo giocato una buona gara", dice Gallinari. "Sono in contatto con Datome, anche perché è uno dei miei migliori amici. Sono a disposizione per aiutare il movimento e la federazione. Ho sentito anche coach Banchi per capire se e come potrò essere d'aiuto. Ancora non saprei dire, però, che mansioni avrei a livello pratico. Sapete anche che ci sono tanti ragazzi italiani qui al college, e potrei dare loro una mano".

Il futuro. "Sto lavorando a progetti sia nel mondo del basket che fuori. Ora le cose che mi stanno tenendo più impegnato sono idee al di fuori della pallacanestro. Prima non riuscivo a dedicarmici perché avevo poco tempo. Mi piacerebbe comunque restare nel mondo del basket, non per fare l'allenatore, perché non credo di averne le caratteristiche, ma calandomi in un ruolo manageriale, come gm o front office. Ci sono situazioni che posso portare avanti su questo punto di vista, ma le ho rimandate al 2026. Il discorso di NBA Europe, ad esempio, sta correndo molto velocemente in questi mesi, ma verrà sviluppato soprattutto nel 2026".

Escluso il 3x3. "Il 3v3 è stata puramente una sparata di Amedeo Della Valle, uno dei miei migliori amici. È ovvio che, quando metti una cosa così sui social, diventa virale e qualcuno la riprende. Il 3v3 l'ho sempre fatto al campetto con gli amici e resterà lì. Non ho mai avuto l'idea di farlo realmente, a livello agonistico".

La mancata chiusura in Olimpia. "Con l'Olimpia non c'è mai stato nessun interessamento e/o contatto. Sono arrivati da altre squadre ma non da Milano. Ovviamente non posso svegliarmi un giorno, chiamare l'Olimpia e chiedere se c'è spazio per tornare. Se non c'è l'interesse non si può fare. Una mia Last Dance in Europa? Nella testa di quasi tutti i giocatori che l'hanno fatta c'è la scelta di tornare a casa e di fare un anno lì. Ma non sempre i tempi e la vita sportiva lo permettono. Ci ho sicuramente pensato, ma non volevo spostarmi per l'ennesima volta con tutta la mia famiglia per uno-due anni, sapendo che sarei poi tornato in America. È una cosa che avrei fatto solo con Milano, perché avrei avuto delle motivazioni in più, ma ho comunque vissuto un finale di carriera splendido a Porto Rico. Auguro un finale così a tutti: chiudere da protagonista, con un titolo, riassaporando le sensazioni magari già vissute all'inizio della carriera".