LBA - Sandro Gamba: "Senza allenarsi è dura alzare il livello"

Fonte: Repubblica edizione Milano
LBA - Sandro Gamba: "Senza allenarsi è dura alzare il livello"

(di Sandro Gamba). Si chiamava derby, come quelli del passato. Ma devo confessare di far molta fatica ad appassionarmi a queste partite soft.

Così piene di esseri, di una pallacanestro che non può soddisfare intenditori, addetti ai lavori, appassionati che qualcosa, negli ultimi decenni, hanno visto e vissuto.

Non vedo cattiveria sul parquet, si apprezza pochissima tecnica, c'è anche poca tattica: un gran correre, un saltare, un approssimare, niente di alto livello.

Lo sappiamo, le squadre si stanno allenando pochissimo, giocando quando capita.

Cantù, prima di domenica, aveva giocato l'ultima partita a metà ottobre, e la stessa Olimpia è rimasta ferma fino a sabato, quando ha avuto il via libera dai medici.

Così è difficile dare continuità al lavoro, lo vedono tutti. 

E ogni squadra sta in guardia, attende il fato, giocando di conseguenza. 

Un basket, cioè, che con l'alto livello ha poco a che fare.

Del resto, alzi la mano chi ha potuto fare due allenamenti completi al giorno, almeno due volte in una settimana.

Sono un lusso, ormai.

Ci dobbiamo accontentare, anche se non è che vada giù tanto a un criticone come me. 

Ci siamo accontentati, eccome, del secondo tempo dell'Armani.

Dopo una prima frazione un po' così, sonnacchiosa, con Messina impegnato a far ruotare e a ridare minuti a tutti i suoi giocatori, senza scomporsi più di tanto.

Conosceva il finale: è bastato scegliere i sei­/sette uomini giusti, da battaglia, per dare una mazzata alla volenterosissima San Bernardo e vincere di 20 o giù di lì.

È un copione che si sta ripetendo da un po' in campionato. Lo rivedremo. Quando vuole, con l'aggressività, con i contatti, con la difesa, Milano fa quello che vuole.

Giocando bene di squadra, elemento essenziale. Esaltata poi, da un Rodriguez che domenica avrebbe potuto segnare anche tirando coi piedi. 

Le mani notevoli del "Chacho" non sono una novità.

La perfezione tecnica del suo tiro in sospensione è da filmare e proiettare nelle scuole basket (dove, a proposito, mi piacerebbe vedere qualche lezione di fondamentali in più ai 16/17enni).

Linea, uso della mano e del gomito, posizione della testa, equilibrio, movimento dei piedi. Perfetto. 

E rapidità di esecuzione, distinta dalla velocità di base.

Il divario in Italia è sotto gli occhi di tutti. Ma adesso ricomincia l'Eurolega. 

E il giochino del primo tempo soporifero in attesa della reazione, lì, non funziona mai.

Aggredire per 40 minuti, domani e venerdì, dovrà essere la regola.

Credo che un coach/­insegnante come Messina, così attento ai video, agli scout, alle statistiche delle avversarie, l'abbia già scritto sulla lavagna.