Eurobasket Women 2021: la paura stoppa l'Italia e la Svezia va avanti

Imbarazzante partita della Nazionale italiana che si è sciolta sotto il peso del ruolo di favorita lasciando strada alla Svezia che avanza ai quarti di finale
21.06.2021 20:14 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
Eurobasket Women 2021: la paura stoppa l'Italia e la Svezia va avanti

E’ obbligatorio che io inizi questo racconto chiedendo scusa ai lettori di Pianetabasket: nella mini presentazione di ieri sera avevo chiaramente espresso la mia totale sfiducia nelle qualità della Svezia, avversaria dell’Italia nello spareggio per accedere ai quarti di finale. E’ finita 64 a 46 per la squadra svedese allenata da Marco Crespi cui idealmente anche devo chiedere scusa così come a tutti i tifosi svedesi.

La Svezia ha vinto perché ha giocato come suo solito, ha segnato esattamente i punti che in media aveva segnato nelle tre gare di girone – 61 – ma ha difeso molto meglio contando su un alleato imprevisto che però nel corso della gara ha fatto di tutto per tenersi stretto: il ruolo di favorita che aveva l’Italia. Che alla prova decisiva si è sciolta peggio della neve al sole che almeno ci mette 24 ore. Alle nostre – fatta eccezione per la solita Cecilia Zandalasini – è bastato il primo quarto svedese da 15 a 7 per perdere completamente il senso, il ritmo e l’andamento della partita che se vinta poteva riportarci tra le prime otto d’Europa e ad un quarto di finale forse abbordabile con la Bielorussia. Tutti questi pensieri positivi hanno forse creato una pressione sulle Azzurre che le bloccate.

I numeri che spesso sono aridi e dicono poco, in questo caso raccontano molto bene come sono state in campo le ragazze di coach Lardo: 16 su 36 da 2 e vabbè…8 su 11 ai liberi e va bene anche se il dato evidenzia che siamo state poco pericolose contro una squadra che non aveva quattro elementi del quintetto titolare specie nel settore delle lunghe. E poi i due numeri più imbarazzanti: 2 su 21 da 3 e 30 rimbalzi contro i 43 della Svezia. Bruttissimo.

Preso il vantaggio sopra i dieci punti a metà del secondo quarto, 14 a 24, le svedesi hanno controllato il gioco facendo le loro cose con le gemelle Elin e soprattutto Frida Eldenbrink (22 punti) a comandare ed a punire con regolarità maniacale ogni tentativo di riavvicinamento dell’Italia. Il tempo che scorreva ha messo ancora più ansia alle nostre che ad un certo punto hanno dato palla solo alla Zandalasini che ha risposto da par suo portandoci in chiusura di terzo periodo sul meno 6, 37 a 43. Poi però sulla sirena abbiamo preso un canestro che ci ha tagliato le gambe come tutti i canestri presi in quei frangenti.

Quarto periodo senza storia nel quale ha segnato solo la Zanda – 8 punti + 1 di Andrè – con un arrendevolezza italiana disarmante. E forse anche dalla panchina si poteva fare di più: proprio la Zandalasini è rimasta molto seduta nel secondo quarto mentre la Svezia scappava. Idem per la Bestagno che con la sua energia ed esperienza nell’ultimo periodo poteva dare qualche schiaffo alla gara delle nostre. E forse Pan si poteva buttare dentro negli ultimi cinque minuti stante la pochezza offensiva di Penna, anche se la stessa MVP del nostro campionato non aveva giocato affatto bene sin lì. Piccole notazioni, piccoli accorgimenti che forse, ripeto forse, potevano almeno provare a dare segnali e scosse elettriche ad un gruppo che è stato emotivamente piatto per 40 minuti. E forse possiamo dire che la pressione per chi non è abituato a giocare con regolarità gare da dentro/fuori è un’avversario molto spesso imbattibile al di là delle proprie qualità. Come in questo caso: l’Italia rimane più forte della Svezia.

Ci consoliamo? No. Difficile e non adesso. Abbiamo da poco cambiato allenatore e gruppo e certamente entrambi meritano un’altra chance perché la pandemia non ha aiutato nessuno sia chiaro, ma ancor meno una Nazionale rinnovata per oltre la metà delle sue atlete e con un’età media bassa e che è stata poco insieme rispetto a quanto il rinnovamento avrebbe voluto. Quello che non va fatto adesso è la caccia al responsabile o alla responsabile: il basket è gioco di squadra per eccellenza dove tutto si ottiene o si perde di squadra tutti insieme. Questa volta siamo tutti responsabili.