Umberto Gandini "Avrei voluto continuare. Non mi aspettavo la bocciatura"

23.11.2025 13:45 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Umberto Gandini "Avrei voluto continuare. Non mi aspettavo la bocciatura"

Il 15 ottobre Umberto Gandini ha presieduto per l’ultima volta l’assemblea della Lega Basket di serie A. Ha passato, come tutti sanno, il testimone nelle mani di Maurizio Gherardini, al rientro in Italia dopo 20 anni di esperienze e successi all’estero (NBA inclusa) come manager di squadre di pallacanestro. Si chiude un ciclo avviato il 26 febbraio 2020, quando il mondo era alle soglie della crisi legata al Covid 19, e nell'intervista concessa al Corriere della Sera mette i puntini per fare un primo bilancio. 

Che cosa ha più a cuore del mandato?
"Il varo della Tv della Lega Basket: ho coinvolto i club e Deltatre in un investimento proiettato nel futuro. Più in generale sono contento della crescita: si va da semplici dettagli, come la creazione del trofeo dello scudetto, alla contaminazione con moda, cucina, social network. Sono cresciuti i ricavi della Lega e, di conseguenza, delle 16 associate. Il piano varato è completo e logico: Sky ritorna per la parte “pay”, garantendo qualità, e con Cielo ci dà il canale 26 del digitale terrestre, facilmente raggiungibile. Con LBATV, infine, si può vedere tutto ciò che si vuole. La Rai? Tempo fa ha deciso di dirottare su altri sport le risorse che metteva sul basket, salvo poi tornare a trasmettere la LegaDue. Più in generale ha fatto scelte orientate verso discipline vincenti e verso l’umore delle masse."

Perché non l’hanno confermata?
"Avrei voluto continuare, è chiaro. Non mi aspettavo la bocciatura e nemmeno i modi in cui è maturata: (durante il mio mandato) abbiamo avuto pochi conflitti e c’è stata quasi sempre unanimità. Prima non era così. Però ci sta che dopo 5 anni alcuni club scelgano un altro presidente. Che cosa non rifarei? Eviterei di sottovalutare certi “spifferi” cominciati a febbraio. Se non essere andato ovunque è una colpa, me ne faccio carico. Ma ho visitato molte realtà e visto tante partite. Poi, per me, la vicinanza si dimostra con il lavoro quotidiano: nel mio ci sono pure contatti a livello nazionale e internazionale e un posto nel board dell’Uleb, l’associazione delle leghe europee, che ho ottenuto e che lascio al successore."

Le hanno rimproverato troppa vicinanza a Petrucci.
"Premesso che ringrazio Petrucci per la collaborazione, proprio non capisco: le relazioni tra Lega e Fip esistevano già prima di me. Inoltre su tutti i temi, dalla formula del campionato agli ingaggi, nessun club ha dato contributi o detto che si doveva cambiare. Quindi non capisco da che cosa nasca quel giudizio. Ricordo infine che nei primi anni certe scintille con Petrucci sono finite sui giornali."

Basket e volley: un movimento si conta o si pesa?
"Forse si pesa, però sono due realtà difficili da paragonare: a fronte di dati simili, il basket di serie A lavora su 16 città e non su 12, poggia sul campionato ed è avanti come spettatori. Nel volley, invece, ormai 7 mesi su 12 sono dedicati alle Nazionali, che hanno avuto e stanno avendo grandissimi risultati: qui il basket è molto indietro e sappiamo che i successi azzurri danno una spinta enorme. Certi interlocutori dicono che siamo diventati il sesto torneo d’Europa, quando invece, rispetto a chi viene messo davanti, abbiamo ricavi superiori e una competitività interna maggiore. Ma bisogna vincere titoli."