LBA - Il campo certifica la netta distanza di Olimpia e Virtus dalle altre

12.06.2022 10:25 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
LBA - Il campo certifica la netta distanza di Olimpia e Virtus dalle altre

Un livello di scontro fisico, in questa serie di playoff per lo scudetto 2021-22, che mancava da diversi anni. Un susseguirsi di trappole tattiche che mostrano un impegno particolare di tutti e due i gruppi squadra. Esemplificando, ci vogliono tre pick'n'roll consecutivi in gara 1 tra Rodriguez e Hines prima che Bologna ci metta mano. In gara 2 la difesa Olimpia costringe Shengelia a prendersi tre triple nei primi due minuti, con tre errori. Il georgiano sarà costretto a forzare penetrazioni partendo dalla linea da tre punti per segnare, e abbiamo visto con quali ottimi risultati. Hines che lavora per allontanare di un metro dal canestro Jaiteh, evidenziando i difetti dalla media del francese, che si rifarà dominando a rimbalzo (5 offensivi e 5 difensivi, doppia cifra).

La tensione è altissima: come spiegare altrimenti i cattivi risultati dalla lunetta dove dopo due gare la Virtus colleziona un complessivo 27 su 43 (62,7%) e l'Olimpia 28 su 42 (66,6%). Lavorare oggi sulla qualità di questo fondamentale potrebbe essere una chiave per la vittoria in gara 3 al Forum di Assago domenica sera (palla a due anticipata alle ore 20:30, come sarà anche per gara 4).

I due coach che lavorano anche con il cronometro per dosare i minuti dei giocatori in campo esaltando la giornata si di Shengelia e Shields (31 minuti a testa) senza infierire troppo sui veterani (Rodriguez 26', Datome 22'; Teodosic 21', Belinelli 19'). Botte in qualche momento da orbi, arbitri che riescono a coniugare severità e fluidità del gioco senza esagerare nella valutazione fallosa dei contatti - che va bene per lo spettacolo - e nel contempo gestire una palla scagliata da Hackett a Melli in gara 1, e l'incidente tra Pajola e Rodriguez in gara 2 che potevano degenerare e invece sono risultati ininfluenti sull'esito delle due partite.

Una finale scudetto degna di una finale di EuroLeague o di un Clasico di Liga Endesa. Questa serie playoff certifica due cose: primo, l'assoluta competitività necessaria per vincere la serie A italiana. Secondo il distacco che si va facendo sempre più pesante ma probabilmente irreversibile per diversi anni tra le due finaliste e tutte le altre squadre di serie A. Prendiamo in esame due fattori, uno interno e uno esterno.

Il fattore interno è naturalmente il budget a disposizione, vista l'incapacità complessiva del movimento di offrire uno spettacolo che soddisfi l'appetito delle televisioni e si tramuti in ricco contratto con i media. Si potrebbe ovviare togliendo quella stupida regola della parità di passaggi. E' meglio avere in palinsesto cinque apparizioni da 10.000 spettatori o una da 300.000? Finora la risposta dei club non è stata così ovvia come potrebbe indurre il ragionamento... C'è l'impressione che diversi addetti ai lavori, soprattutto tra quelli che sono da lungo tempo dietro le scrivanie ex giocatori o meno, non vogliano farsi scippare il giocattolo che gli garantisce lo stipendio dalle mani. Beniamino Gavio ci ha già dimostrato come una proprietà veramente forte sia necessaria in tutti i club. La Reyer di Brugnaro è al bivio se davvero riuscirà o meno a costruire il nuovo palazzo, ma tutti gli altri?

Il fattore esterno è tragicamente questa EuroLeague. I giocatori più bravi vogliono questa vetrina. Solo se non trovano occasionalmente spazio si accontentano di un parcheggio in EuroCup (che sta per andare incontro a una pesante ristrutturazione, se non declassamento) o in Champions League (che va incontro ad una crescita di appeal e denaro per le partecipanti). Risulta quindi difficile per un club fare una programmazione tecnica con un nocciolo duro che duri qualche anno come quello della Reyer. Per le squadre che inseguono Olimpia e Virtus nel tentativo di reggere il confronto non è stato mai facile mettere insieme una formazione competitiva per il titolo, e non lo sarà nemmeno nel prossimo futuro. Anche qui occorre inventarsi qualche idea.