L'addio a Giorgio Armani: l'Olimpia e l'amore per il basket

Giorgio Armani si è spento all'età di 91 anni. Re della moda, icona italiana in tutto il mondo, Armani era proprietario dell'Olimpia Milano, rilevata nel 2008. Armani ha dato tantissimo alla pallacanestro italiana, e alcuni passaggi li ripercorriamo con le parole rilasciate nel tempo. "La pallacanestro è uno sport meraviglioso che regala sempre emozioni. È l’aspetto che più mi attrae di questo gioco e che mi ha indotto a rimanere anche quando all’inizio non vincevamo. La pazienza mi ha ripagato", ha detto nel 2022 commentando la conquista della Coppa Italia. "Questo è uno sport di squadra organizzato, veloce, moderno e divertente, dove tutto può cambiare fino alla fine. Come nel mio lavoro", ha detto più recentemente nell'ottobre del 2024.
"Il basket potrebbe ritagliarsi una ribalta più significativa"
Le parole più interessanti le pronunciò però nel febbraio del 2019 al Corriere della Sera. «L’Italia è e resterà un paese calcistico: nessuno sport più del calcio fa presa sul nostro immaginario collettivo. Penso però che il basket potrebbe ritagliarsi una ribalta più significativa: è uno sport dinamico, di grande impatto visivo, nobile. È un concentrato di valori positivi, spirito di squadra in primis, che trovo oggi di particolare rilievo. E poi è quasi teatrale: spesso ho immaginato come potrebbe essere una partita giocata su un campo molto illuminato, come se fosse un incontro in notturna, lasciando una luce più soffusa sugli spalti. Credo che il basket andrebbe raccontato in modo più coinvolgente: gli elementi ci sono tutti».
La ricostruzione dell'Olimpia Milano
«Amo da sempre lo sport, tanto da averlo reso parte integrante del mio lavoro, tra ispirazione, ricerca, collaborazioni e una linea, l’EA7 Emporio Armani, espressamente dedicata. Credo nel potere positivo dell’atto agonistico: l’uso intelligente della disciplina e l’abitudine alla sfida leale danno vita a una miscela che dà energia agli atleti e agli spettatori. Il basket è uno degli sport di squadra che preferisco. Era lo sport di famiglia e l’ho sempre seguito da appassionato e tifoso. Una passione che dal 2008 è diventata un impegno, che mi ha fatto conoscere il cuore grande dei tifosi e la loro infinita pazienza. Quando decisi di rilevare la squadra, dopo averla sostenuta per alcuni anni come sponsor, feci la promessa di riportarla in cima alla classifica italiana. La società era in crisi e così decisi di fare un passo in avanti, volevo provare a riportare alla città e ai tifosi un progetto consono alla storia di questo glorioso Club. Certo non immaginavo che il tutto avrebbe richiesto un simile impegno. Ci sono voluti otto anni di interventi, strategie, fiducia, per riportare al successo quella che oggi è l’A|X, la squadra più seguita, più amata, più titolata del basket italiano. Tutto questo grazie anche alla determinazione e all’energia del presidente Livio Proli. Devo dire che quando il 27 giugno 2014, dopo ben 18 anni, abbiamo vinto il titolo battendo il Siena e i tifosi hanno invaso il parquet ridendo, piangendo e cantando, ho provato una delle emozioni più forti della mia vita. Ed è ogni volta una felicità grandissima, e un motivo d’orgoglio, vedere la Milano degli appassionati, con il suo entusiasmo, che presenzia in massa al Forum per assistere alle partite».