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: Silvia Ceccarelli, capitano saggio a Selargius

La giocatrice di Ostia da cinque anni è in Sardegna ed ha deciso di vivere lì, intanto segna ed aiuta a vincere la squadra che ha un sogno
18.11.2025 09:00 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Esclusiva PB: Silvia Ceccarelli, capitano saggio a Selargius

"Certo che vogliamo rifare i play off come nelle ultime stagioni, quest'anno mi piacerebbe farli tosti, cioè per cercare di passare almeno un turno!". Silvia Ceccarelli, classe '96 da Ostia (Alfa Omega e le Stelle Marine come società di partenza) racconta così il sogno delle giocatrici della Nuova Icom San Salvatore Selargius di cui è il capitano. La partenza della squadra è stata ottima: quattro vittorie in cinque partite con la sola sconfitta con San Giovanni Valdarno.

"Siamo andate in crescendo. Le prime due partite non abbiamo giocato bene, a cominciare da quella nella quale abbiamo perso di 3 punti con Valdarno, una delle candidate alla vittoria finale. Poi dalla terza abbiamo messo a posto qualcosa e ci stiamo divertendo perchè ci alleniamo bene. L'ultima partita con l'espulsione dell'allenatore ci ha dato molto entusiasmo, in quel momenti ci siamo trovate tutte a voler vincere a maggior ragione.  L'obiettivo di metà  stagione è la Final Four di Coppa Italia, ma per arrivarci dobbiamo continuare a far bene fino a dicembre. Poi i play off e vedremo come ci arriviamo".

 A Selargius dal 2021 dopo stagioni tribolate - due anni persi per star dietro a due crociati allo stesso ginocchio e poi il Covid - Ceccarelli ripensa a queste stagioni in terra sarda. "Sono stati anni diversi e molto intensi. I primi li chiamo quelli della rinascita, dopo le peripezie che ho affrontato. E per le quali ad un certo punto mi sono chiesta se valesse la pena di andare avanti. Poi ci sono stati due anni nei quali ho trovato meglio mè stessa, sono cresciuta come persona e come giocatrice ed ho trovato il mio equilibrio. Ed ora sono gli anni della sicurezza, lavoro all'aeroporto di Cagliari perchè da un pò ho cominciato a pensare al dopo pallacanestro, quando avrò smesso. E quindi dico che ne è valsa la pena.  Qualcuno dice che sono molto precoce con questi pensieri ma sono sempre stata così. Qui ho trovato casa - nel senso che ne ho comprata una con l'idea di viverci - ed in questo senso l'ambiente societario ed esterno hanno influito molto su questa decisione. Però mai dire mai, magari un giorno cambierò. Ho sempre sentito la necessità di prendere decisioni ed assumermi le responsabilità".

Cosa ha trovato in particolare a Selargius che la fa sentire a casa?

"Il forte senso identitario dei sardi, per i quali la loro terra è una questione di attaccamento ma anche di passione. Che si vede anche nel rapporto che i tifosi hanno con la squadra. Sempre vicini, sempre pronti a sostenerci anche quando si perde. Giocare da noi è una sensazione unica e penso che anche per questo sia difficile vincere a casa nostra. Non sono più una ragazzina quindi ho superato quell'ansietta da pre partita, eppure i derby dello scorso anno mi hanno fatto sentire qualcosa nello stomaco. C'è un'atmosfera intensa, ogni volta è come se giocassimo in tanti e tutti partecipassero attivamente alle nostre fortune. Forse ho un senso romantico dello sport ma una cosa del genere mi emoziona moltissimo. E' una gioia. Inoltre il discorso della mia rinascita mi ha legato tantissimo a questa terra a queste persone, alla società".

Com'è la Nuova Icom vista dal campo?

"Dobbiamo migliorare alcune cose. Per come è strutturata la squadra io credo .- ma soprattutto ci crede coach Maslarinos che ci allena per questo - che possiamo correre un pò  di più, perfezionare la nostra transizione offensiva, il contropiede. E poi il Sacro Graal del nostro allenatore : la difesa. E' bello allenarsi con lui ed essere guidate da un allenatore bravo: un paio di volte ci ha proposto dei piani partita che sulla carta sembravano rischiosi ed invece una volta messi in pratica si sono rivelati vincenti e ci siamo davvero divertite. Ma ripeto siamo all'inizio e dobbiamo sistemare un pò di dettagli". 

Meglio un tiro da tre o un assist?

"Beh...vorrei rispondere entrambi perchè un assist che nessuno si aspetta è davvero bello. Ma io sono una tiratrice, quindi una tripla, magari decisiva - come è stato nella vittoria di Livorno ndr - per rimane una botta di adrenalina insuperabile".