1938. Azzurre prime in Europa. Una mostra itinerante. La prima tappa a La Spezia

1938. Azzurre prime in Europa. Una mostra itinerante. La prima tappa a La Spezia

Giocarono all’aperto, sul campo in terra battuta del Muro Torto di Roma, in un'ansa di Villa Borghese. Le gonne-pan­talone bianche al ginocchio facevano parte della divisa ufficiale da gioco, men­tre sulle maglie Azzurre, all'altezza del petto, il fascio littorio toglieva spazio allo scudo di casa Savoia.

Le Azzurre vinsero la prima edizione del Cam­pionato Europeo femminile organizzato dalla FIBA. Era il 1938 e il fascismo era all’apogeo. Il dato politico non toglie nulla all’impresa delle dieci Azzurre, dell'allenatore Silvio Longhi e del presidente della FIP Giorgio Asinari di San Mar­zano. Batterono, davanti a 3000 spettatori, in un’avvincente girone all’italiana, Polonia (27-19), Svizzera (59-8) e Francia (34-18), persero solo di 2 punti con la Lituania (21-23) a causa di un autocanestro, ma si aggiudicarono l’Europeo anche per il miglior quoziente canestri.

La mostra 1938. Azzurre Prime in Europa, ad ottanta anni di distanza, non è solo un modo per ricordare un’importante manifestazione vinta, ma anche per conoscere le origini del nostro sport, per capire come eravamo e per comprendere come tutto ciò abbia influenzato il nostro modo di vivere la pallacanestro.

Tutti i quotidiani festeggiarono in prima pagina quella vittoria, accanto a notizie di politica estera, considerato un ennesimo successo del partito fa­scista. Gli Angeli del focolare, future mogli e madri del regime avevano dato lustro al fascismo e all'Italia. Lo sport era funzionale alla pro­paganda del regime, ma anche espressione, in questo caso, dei primi timidi tentativi di eman­cipazione sociale femmi­nile. Quell’Europeo vinto, l'unico della palla­canestro italiana femminile, quasi dimenticato se non dagli addetti ai lavori, è oggi una mostra itinerante che sarà inaugurata a La Spezia, al PalaMa­riotti, il 20 novembre, il giorno prima di Italia-Svezia, gara di Quali­ficazione al Cam­pionato Europeo 2019 della Nazio­nale femminile. Un modo ideale per far incontrare le Azzurre di due epo­che così diverse.

L'idea della mostra e la raccolta dei materiali sono del giornalista Massimiliano Mascolo e del fotografo Alessandro Rizzardini a cui hanno dato il via l'archivio personale di Annamaria Giotto, oggi 103 anni ed unica sopravvissuta di quella squadra, miglior realizzatrice italiana di quell’Eu­ropeo con 30 punti in 4 gare.

La mostra, a cura della Federazione Italiana Pallacanestro, realizzata graficamente da Ales­sandro Orrico, sarà portata nei principali palazzetti di serie A1 e serie A2 femminile nel corso della stagione 2018-19 dalla Legabasket Femminile. L'esposizione viene declinata in 8 pannelli 180x100cm che raccontano in 16 tavole i momenti di quell’Europeo, dalla preparazione alla vittoria, illustrando il significato sociale dello sport al femminile in piena epoca fascista alla fine degli anni Trenta, le modalità di gioco e lo stato di sviluppo della pallacanestro femmiinle in Italia, prima della catastrofe collettiva della seconda Guer­ra Mondiale.

La mostra sarà poi presentata a Battipaglia (Sa) il 9 dicembre in occasione di Battipaglia-Geas e poi il 22 dicembre a Napoli in occasione di Napoli-Broni. In corso di definizione le tappe del 2019.