Tokyo 2020: gli Stati Uniti sono pronti per il 4° oro consecutivo

Da Pechino a Rio la squadra maschile di basket Usa ha vinto l'oro ma l'impressione dopo la semifinale con l'Australia è che anche quest'anno ci siamo
06.08.2021 23:20 di Eduardo Lubrano Twitter:    vedi letture
Tokyo 2020: gli Stati Uniti sono pronti per il 4° oro consecutivo

The man in the picture, l’uomo nella foto è ancora un rebus irrisolvibile per le squadre ed i giocatori  che non giocano in NBA. Spesso e volentieri come sappiamo dalle cronache d’oltre oceano lo è anche per quelli che gli giocano contro tutti gli anni ogni settimana nella National Basketball Association. Fatto sta che il signor Kevin Durant, KD da ora in avanti, ha dato la chiarissima sensazione d’esser pronto al suo terzo oro olimpico consecutivo (Londra 2012, Rio 2016) insieme al Team Usa che a sua volta sembra pronto per il quarto oro di seguito visto che - questa serie -  parte da Pechino 2008.

Perché la squadra di coach Popovich cresce di partita in partita. Magari è ancora uno di quei grandi diesel modello Ford che tanto piacciono da quelle parti perché son nati lì (i Ford intendo) che ci mettono un po' ad andare a regime, ed allora l’Australia è partita così bene che è stata subito comoda in vantaggio ed ha espresso davvero un bel gioco. Bisogna dire che la difesa a stelle e strisce francamente per due quarti sarebbe stata presa a calci da un allenatore di una squadra Under 14 tanto era pigra e senza comunicazione tra i giocatori. Un tempo e 6 minuti di Australia con i boomers a + 15, 26-41, il mondo alla rovescia…A proposito, boomers è il termine colloquiale con il quale in Australia si definisce una specie di canguro che in natura vive in gruppi di 10,12 elementi, alti dai 180 ai 200 centimetri e pesanti dai 90 ai 100 chili. Insomma un soprannome perfetto.

Però anche questo nickname come direbbero quelli bravi di oggi, non è bastato perché la spia dell’allarme rosso in casa Team Usa si è accesa presto e l’ha accesa il signor KD con alcune giocate molto concrete e di una classe limpidissima che hanno dato la carica ai suoi: quando Devin Booker ha messo la prima tripla americana dopo 9 tentativi inguardabili a 3’21” da metà gara per il 34-44 s’è capito che la musica poteva cambiare. Ne è arrivata un’altra subito dopo e poi altre 7 tra il terzo e quarto periodo.

Il capolavoro Usa si è compiuto nel terzo quarto quando – qui la nostra cronaca della gara -  KD e compagni hanno chiuso la difesa a doppia mandata e lanciato il meglio del loro repertorio offensivo per un parziale di 32 a 10 che ha stroncato le residue velleità australiane. Perché col punteggio sul 74 a 55 dopo 30 minuti e con Patty Mills limitato nei punti e soprattutto come fonte di gioco per i suoi compagni, riprendere la partita era troppo. E difatti, 97 a 78 al 40°. Con un momento da consegnare alla storia su come Team Usa sia assolutamente on fire. Accade a 5 minuti e 20” dal termine della gara, Holiday ruba palla a Milss e scappa in contropiede ma gli sfugge il controllo del pallone che però in qualche modo riesce a far arrivare a Tatum che da sotto canestro si avvita e sbaglia, rimbalzo australiano per una possibile transizione che si perde in un nulla di fatto. Greg Popovich era in mezzo al campo furioso con i suoi per non aver concretizzato quel contropiede ed aveva chiamato time out :”Caron dimonio con occhi di bragia”….

Qui il tabellino