Non ci sono miracoli nei successi delle Nazionali azzurre, tantomeno nel femminile

13.08.2025 14:40 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Non ci sono miracoli nei successi delle Nazionali azzurre, tantomeno nel femminile
© foto di Italbasket / FIP

Non deve essere bello né simpatico per una ragazza dell'Italia Under 20 (o della Nazionale senior) leggere le dichiarazioni rese dal suo presidente federale Petrucci all'Ansa, dopo aver giocato a pallacanestro per dieci e più anni, aver sacrificato le vacanze estive per la Nazionale, aver lottato per rendere percorribile un cammino tra sport, scuola e famiglia che ha i suoi non indifferenti problemi specialmente se declinato al femminile. Leggere che la conquista di un bronzo agli Europei di categoria di questa estate è "un miracolo" insultando le troppe giornate in palestra per crescere e meritarsi una convocazione non è piacevole per nessuno a prescindere. Leggere che "è stato fatto un grande lavoro da Trainotti e Datome" (il secondo è in carica da appena un anno come coordinatore) di cui non si conoscono i grandi risultati, visto che dopo aver sbandierato ai quattro venti lo slogan elettorale "il basket è in salute" per anni, nell'ultimo Consiglio federale ha deciso di stanziare tre milioni di euro "per la promozione e lo sviluppo del movimento cestistico femminile in Italia". Senza esagerare: un milione all'anno per tre anni, senza spiegare - come d'uso - come utilizzarli, segno della perenne gestione elettoralistica della comunicazione. D'altra parte è stato votato, tutti sapevano che ci sarebbe toccato continuare per altri quattro anni a sprofondare nel declino della pallacanestro in Italia. La base delle praticanti si restringe, le società diminuiscono, basta vedere le iscrizioni ai campionati di LBF, e di quelle che rimangono molte restringono il perimetro dell'attività rinunciando alle categorie più costose. E se i problemi del basket rosa sono già oltre il livello dell'allarme, anche nel maschile non si scherza. Se sta venendo alla luce una generazione vincente è merito di un lavoro individuale e di società che investono senza guadagno e senza che la Federazione lavori per tutelarle dalle "rapine" che glieli portano via. Ma per una volta fermiamoci qui, fermiamoci al "miracolo".