EuroLeague - Gli eventi certificano la crisi del prodotto EuroLeague

23.10.2021 08:40 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
EuroLeague - Gli eventi certificano la crisi del prodotto EuroLeague

Alla fine il tappo è saltato e il vaso di Pandora ha iniziato a traboccare: le verità su 22 anni di EuroLeague Basketball e della gestione di Jordi Bertomeu stanno cominciando a venire a galla, e immediatamente sono risuonate le dure parole del nemico storico del CEO spagnolo, il proprietario del Panathinaikos Dimitris Giannakopoulos.

Siamo stati gli unici nel panorama della stampa e degli addetti ai lavori ad aver già adombrato da tempo come la formula realizzata nel corso del tempo presentasse criticità, punti d'ombra e verità non dette fino a trovarsi in profonda crisi economica, e qualcuno ci ha letto con ironia e sufficienza.

Adesso tutte le nostre perplessità vengono alla luce e notizie provenienti dalla Grecia e dalla Spagna prevedono addirittura che una parte dei 18 club iscritti alla stagione 2021-22 stiano considerando seriamente la possibilità di ricollocarsi nelle competizioni FIBA, dopo aver verificato che l'importo economico dei suoi premi è più alto.

La crisi economica innescata dalla pandemia ha definitivamente tolto il paravento e nelle ultime assemblee i rappresentanti delle società hanno potuto visionare i reali numeri generati dall'ECA.

Sbandierato al vento come accordo epocale, dal contratto con IMG non si sono visti risultati apprezzabili benché ECA sia vincolata fino al 2026: i diritti televisivi non sono cresciuti, la campagna d'Inghilterra è stata un fallimento epocale (come l'Invincibile Armada del '600), i costi per le partecipanti non più sostenibili per il ritorno economico che non garantisce alcun contributo reale.

Tra due settimane è atteso un voto assembleare che dovrebbe sancire il tramonto definitivo di Jordi Bertomeu. L'abitudine di taroccare numeri e risultati economici, che non ci sono perché altrimenti se ne vedrebbero i benefici, alla fine non paga mai.

La tana del riccio è stata violata, e chissà che l'emergere del quadro d'insieme - che ha portato la televisione a saturare la quantità di gare offerte e costretto i giocatori europei a 90 partite stagionali senza il corrispettivo economico dei colleghi della NBA - non faccia riflettere anche gli ideatori della SuperLiga di calcio e la dirigenza FIFA che vorrebbe i Mondiali disputarsi ogni 2 anni. Meglio la decrescita felice?