Cameron Payne, ecco il nuovo play del Partizan: «Ho appena scoperto di non poter chiamare timeout»
Oltre al nuovo allenatore Joan Peñarroya, oggi si è presentato ai media anche il nuovo playmaker del Partizan Mozzart Bet, Cameron Payne. Il play americano è arrivato per dare una mano nell'organizzazione del gioco e, a giudicare dalle sue prime dichiarazioni, è entusiasta dell'opportunità di giocare in Europa. "Non vedo l'ora di scendere in campo con la squadra. Giocherò con molta energia, come sempre, e spero che riusciremo a godere del percorso mentre lottiamo per i risultati", ha dichiarato Payne durante la presentazione. Parlando della sua conoscenza del club, Payne ha sottolineato quanto sia stato importante il colloquio con uno dei suoi futuri compagni di squadra: "Ho parlato soprattutto con Duane Washington. Mi ha aiutato molto prima del mio arrivo. Sinceramente, non so ancora moltissimo – abbiamo un nuovo allenatore, ci stiamo conoscendo e stiamo costruendo le cose da zero. So che i risultati al momento non sono buoni, ma so anche che il club ha tifosi incredibili, probabilmente i migliori che io abbia mai visto".
Payne ha rivelato che il suo approdo in Serbia non è stato un fulmine a ciel sereno: "I contatti c'erano già due mesi fa, ma allora avevo delle opzioni in NBA e volevo giocarmi le mie carte. Mi sono allenato con diverse squadre, ma hanno scelto altre soluzioni. Con il passare del tempo ho capito che non volevo stare seduto a casa – voglio giocare a basket. Il Partizan mi ha dato un'opportunità e per questo sono qui".
L'adattamento all'Eurolega rappresenta per lui una sfida stimolante: "In NBA partivo principalmente dalla panchina e le difese non erano così aggressive. Qui è diverso: c'è molta più tattica, lettura del gioco e il contatto fisico è più duro. Anche le regole cambiano; ho appena scoperto che i giocatori non possono chiamare timeout da soli e che si hanno a disposizione solo cinque falli. Tutto questo richiede un adattamento, ma sono pronto".
Payne ha poi inviato un messaggio chiaro ai sostenitori bianconeri: "Posso promettere il massimo impegno. Non è realistico pensare di vincere ogni partita, ma io vorrò vincere ogni volta che scenderò sul parquet. L'obiettivo deve essere il massimo – Final Four e titolo di Eurolega. Ci si arriva con il lavoro, l'allenamento e la comunicazione. Voglio essere un leader, connettere la squadra, segnare tiri importanti e vincere. Nessuno potrà dire che non ho lottato: amo il basket e vivo per questo".
Sulla sua meccanica di tiro particolare, Payne ha preferito non soffermarsi: "Il mio gioco è quello che è. Mi considero un buon tiratore, ma lascerò parlare il campo. La cosa più importante per me è coinvolgere i compagni, aprire lo spazio e attaccare quando si presenta l'opportunità. Non sarò il miglior difensore del mondo, ma darò il massimo e mi tufferò su ogni pallone".
Infine, un commento sui compagni: "Vedo un talento enorme, specialmente in Duane [Washington] e Jabari [Parker]. La chimica al momento non è ideale, ma è qualcosa che si costruisce. L'arrivo di un nuovo allenatore e di nuovi giocatori è una sorta di reset. Dobbiamo giocare insieme, perché nessuno vince da solo. Il basket europeo è diverso dalla NBA, ha un'energia speciale ed è proprio questo che mi piace. Non vedo l'ora di sentire tutto questo sul campo", ha concluso Cameron Payne.