La NBA e il giorno di Natale: la guerra con la NFL prosegue
Da un paio di anni la NBA è in guerra con la NFL. Il motivo? Il giorno di Natale. Una volta giocava solo la NBA, ora anche il football ha inserito nella programmazione partite il 25 dicembre, scatenando la rabbia della palla a spicchi. L'ultimo capitolo di questa vicenda è firmato da Charles Barkley: la leggenda NBA ha attaccato duramente la NFL. "La NFL è diventata avida e ha iniziato ad aggiungere partite natalizie. Prima questo giorno era solo nostro, ma Roger Goodell e quei maiali della NFL ora vogliono monopolizzare tutti i giorni della settimana. ... Natale è un giorno dedicato alla NBA", ha detto Barkley.
La NBA a Natale gioca ormai da 78 anni. Il record di ascolti - sempre altissimi - risale al 1993, in occasione della partita tra Bulls e Magic, con un totale di 15,35 milioni di spettatori su BBC. "Amo la NFL, ma Natale il nostro giorno", è la storica frase pronunciata da LeBron James in un’intervista televisiva dopo una partita natalizia NBA. Molti fan e commentatori NBA hanno ripreso la frase “Christmas is our day!” nei social come slogan ironico o di orgoglio davanti alla competizione tra le due leghe. La NFL dal canto suo non sembra volersi fermare, anche perché gli ascolti la premiano. La NBA d'altronde ha sempre mantenuto una posizione abbastanza aperta. Il commissioner Adam Silver ha detto chiaramente in passato che l’NBA non rivendica un diritto esclusivo sul Natale, riconoscendo che l’NFL ha il diritto di programmare partite in quel giorno e che la competizione è salutare per tutti gli sport. Vedremo quest'anno a chi andrà la vittoria degli ascolti.