Beniamino Gavio e il grande giorno della Cittadella a Tortona oltre tutte le difficoltà

20.09.2025 09:30 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Beniamino Gavio e il grande giorno della Cittadella a Tortona oltre tutte le difficoltà
© foto di Ciamillo

Domani è il grande giorno: la Cittadella dello Sport di Tortona sarà inaugurata con l'amichevole tra il Derthona e la Virtus Bologna. Un progetto voluto fortemente dal patron Beniamino Gavio, che domani vedrà finalmente realizzato uno dei suoi obiettivi, regalare alla città una nuova casa per il basket. "Spero che diventi un punto d'attrazione per tutto il territorio. Chiaro che si sia pensato di realizzarla per il basket, perché attualmente questa è la priorità. Ma dovrà essere un impianto ben definito per il futuro, aggregando i giovani e accogliendo più eventi. Mi piace pensare che l'investimento fatto dalla mia famiglia sia per il maggior numero di fruitori possibile. Noi abitiamo qui, abbiamo gli interessi imprenditoriali qui e, soprattutto, vivono qui i dipendenti, che ci hanno dato e ci danno tanto. Per me un'azienda è un "patrimonio sociale": è giusto restituire qualcosa alla collettività che ci ha sempre supportato", dice Gavio a La Stampa.

Ci saranno 5000 persone e Sky, che trasmetterà la gara. "Sapere già che saremo in 5.000 all'inaugurazione è bellissimo. Avremo la presenza della troupe di Sky che preparerà un servizio, indosseremo la nostra veste migliore di fronte all'opinione pubblica. Fra l'altro, in fase di allestimento della Cittadella, erano venuti a visionarla non solo tecnici per i collaudi e personaggi che gravitano attorno allo sport, ma anche esponenti di agenzie di spettacolo. Come dicevo prima, vorremmo diversificare il più possibile l'offerta".

Domani il debutto, ma la strada non è stata in discesa. "È stato un percorso insidioso, inutile nasconderlo. L'idea di realizzarlo risale al 2018: quando, un paio d'anni dopo, ipotizzavamo la partenza del cantiere, arrivò il Covid a bloccare tutto. Non era ancora finita la pandemia ed ecco l'introduzione del Superbonus, con le richieste di materiali per l'edilizia che si moltiplicarono all'infinito, rallentando i tempi. Successivamente, la guerra fra Russia e Ucraina con i costi raddoppiati e le difficoltà nell'avere i materiali. A ciò si devono aggiungere le questioni burocratiche che contraddistinguono l'Italia. La rotatoria per la viabilità vicino alla Cittadella è stata un'odissea. Ce ne saremmo fatti carico noi attraverso la convenzione con il Comune, che inizialmente doveva fare interventi in quell'area per la logistica. Poi tutto era passato sotto l'egida della Provincia e, quando si profilava l'intesa con l'altro ente, la strada tornò di competenza dell'Anas. I passaggi sono stati lunghi, ma non mi stupisco perché con una delle nostre società stiamo costruendo un palazzetto per le Olimpiadi vicino a Linate e gli intoppi sono stati simili".