Il caso della partita terminata 210-3: il botta e risposta tra società e Federazione

02.12.2025 13:04 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Il caso della partita terminata 210-3: il botta e risposta tra società e Federazione
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La Polisportiva Casale alza la voce dopo il caso della partita di Under 17 terminata 210-3. La società non ha accettato le accuse lanciate dalla FIP. «Siamo rimasti colpiti che il caso abbia fatto così scalpore - commenta Dino Carrino, allenatore del Casale - siamo stati quasi criminalizzati per aver vinto una partita con questo punteggio. Non bisognerebbe iscrivere squadre come il Mogliano Bianco a livello agonistico, una squadra che prende 100 punti ogni partita. Si fa la predica e la morale, ma cosa dovevo dire ai miei? Di mettere le mani in tasca e lasciarli passare? Se ci avessimo messo l'impegno di sempre ne avremmo segnati 300, non abbiamo fatto il nostro gioco. Fare meno significava rimanere fermi come ombrelloni in spiaggia e dare loro i corridoi per andare a canestro. Spesso lo abbiamo fatto e non è bastato. La situazione era imbarazzante, la squadra avversaria non sapeva palleggiare, passarsela e tirare, commetteva infrazioni di passi ad ogni azione, è difficile giocare una partita così. Dopo due minuti eravamo sopra di 40, cosa avremmo dovuto fare? Fermarsi significava prendere in giro gli avversari».

Interviene anche Riccardo Pittis su La Tribuna di Treviso, sottolineando come i ragazzi siano intoccabili: «Loro giocano per divertimento, non pensano al bene assoluto ed è giusto che sia così, magari il Mogliano potrebbe riflettere su come costruire meglio le squadre e il Casale poteva evitare di premere così tanto sull'acceleratore. Ma l'argomento è vasto e delicato, fa specie che ci siano certi divari nel campionato U17, dove i ragazzi dovrebbero essere ben più formati anche sul piano tecnico».

Da parte loro, il Mogliano ha chiesto rispetto per i propri ragazzi ma non ha lanciato accuse: «Cerchiamo di valorizzare i giovani senza umiliare nessuno - difende la Polisportiva Casale il presidente Alessandro Zorzi - i ragazzi del Mogliano nella nostra società si allenerebbero e basta, non li esporremmo a certe figure. Quando la Federazione parla di buon senso, a cosa si riferisce? 1157 punti che il Conegliano ha rifilato alla stessa squadra vanno bene o superano la soglia? Abbiamo fatto il post per festeggiare la prima vittoria da capo allenatore di Alberto Pescella, ventenne che sta crescendo come tecnico nella nostra società e assiste Carrino, ma scriviamo il risultato anche quando perdiamo. I nostri ragazzi sono stati rispettosi nei confronti del Mogliano, con strette di mano alla fine e nessuna esultanza eccessiva. Noi lavoriamo sui giovani e sul sociale, facciamo crescere i ragazzi mentalmente. Bisognerebbe capire perché la Fip accetta squadre che segnano 3 punti in 40', invito loro a fare un esame di coscienza».

La replica della FIP«Il campionato U17 Silver è a libera iscrizione, non possiamo valutare gli ingressi - replica Andrea Coldebella, presidente Fip Treviso - ho parlato con le società e continueremo a confrontarci. Torno a predicare il buon senso, vincere di 200 punti è assurdo, lo spirito del campionato in questione è far giocare tutti. Magari Mogliano dovrà rivedere qualcosa, ma nella pagina social del Casale i commenti sono negativi, si faranno delle domande. Il post non dà una bella immagine della società».·