A2 - Nubi grigie sulla Serie A2 targata 2020-21

Federico Peretti / PB
Federico Peretti / PB

Tanta confusione aleggia sulla prossima Serie A2, con tanti punti interrogativi che non hanno ancora risposta in vista dell’inizio del campionato 2020-21. È vero, la stagione ha già preso il via con la Supercoppa che però ha fatto emergere già una prima problematica, la gara non giocata tra la Gevi Napoli e la Cestistica San Severo a causa di un soggetto positivo nel club pugliese. 

La situazione non sembra essere ben delineata neanche dopo il direttivo che si è tenuto nella giornata di ieri dove LNP, secondo quanto riferito alla nostra redazione, avrebbe bocciato la proposta portata avanti dalla maggioranza delle squadre di giocare in palestra e non in palazzetti. Il perché è riferito alla possibilità dei club di ridurre i costi (affitto annuale, riscaldamento e altre spese) visto che secondo il nuovo DPCM soltanto 200 persone avranno la possibilità di vedere la gara dagli spalti.

Tensione che non sembra diminuire tra club che giustamente da una parte vorrebbero ridurre i costi e avere garanzie dalla Lega. Al momento però sono proprio le garanzie a mancare dato che non è ancora stato nemmeno delineato un protocollo da seguire per monitorare i giocatori durante la stagione. E senza un protocollo da attuare come si fa a ritornare in campo? Come si può garantire ai giocatori di scendere in campo per giocare a pallacanestro e non con il tarlo di contrarre il virus? Continuano ad essere troppe le domande che non trovano risposte ed è chiaro che bisogna muoversi tempestivamente.

Sempre stando a quanto riferito alla nostra redazione, diversi club starebbero remando in senso opposto, spingendo per non far partire la stagione perché senza protocolli che salvaguardino  la salute dei giocatori e senza la possibilità di entrate liquide tramite il ticketing i rischi di iniziare una stagione senza una fine sono troppo elevati.