Jalen Brunson decide a 4.4″e i Knicks espugnano Indianapolis

Jalen Brunson decide a 4.4″e i Knicks espugnano Indianapolis
© foto di nba.com

Due giorni dopo il trionfo a Las Vegas nella NBA Cup, New York riprende la “tradizionale” regular season con il viaggio a Indianapolis, contro i Pacers che li avevano eliminati in finale di conference nella passata stagione. Senza Karl-Anthony Towns (ginocchio), Josh Hart (addome), Mitchell Robinson (caviglia), Miles McBride (caviglia) e Landry Shamet (spalla), i Knicks soffrono a lungo: Indiana conduce quasi sempre, finché nel finale Jalen Brunson (25 punti, 7 rimbalzi, 7 assist, 3 recuperi) sposta l’inerzia.

Avvio in salita: Pacers aggressivi nel punire le palle perse e nel raggiungere il ferro, guidati da un Andrew Nembhard scatenato. New York resta a galla con Brunson e Jordan Clarkson (36-25), poi l’inerzia muta quando Indiana inizia a sbagliare di più e a perdere possessi, continuando però a soffrire a rimbalzo offensivo: il margine si riduce fino al 62-59. La coppia Clarkson–Tyler Kolek dalla panchina, quindi Brunson, mette in crisi i padroni di casa, ma i Knicks faticano a difendere senza commettere falli e a contenere Nembhard.

Nel terzo quarto l’attacco Pacers torna a carburare: il trio Nembhard–Pascal Siakam–Bennedict Mathurin infiltra ripetutamente l’area, ma i Knicks ricuciono anche uno svantaggio di quindici punti trascinati da Mikal Bridges, simbolo dell’ottima mira dall’arco della “second unit” di Mike Brown (92-86).
Il buon lavoro della panchina e di Bridges vale il primo vantaggio Knicks, subito ribaltato da Siakam con canestri da ogni mattonella; botta e risposta continuo con Brunson e OG Anunoby che si accendono nel momento giusto, e Nembhard che replica: 111-111.

Gli ultimi secondi sono da brividi: dopo i due liberi di Siakam per il +2 Pacers, Brunson gestisce il possesso e si alza da tre per il sorpasso definitivo a 4.4″ (114-113). Sull’ultima azione, Siakam perde gli appoggi e Anunoby intercetta, vola in contropiede ma sbaglia: il cronometro corre e consacra il successo dei freschi campioni della NBA Cup.
New York chiude dalla lunetta con sangue freddo e firma una vittoria in rimonta in trasferta.