Olimpia, Peppe Poeta: «Più merito loro che demerito nostro. Brown? Non è in condizione»

18.12.2025 23:08 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Olimpia, Peppe Poeta: «Più merito loro che demerito nostro. Brown? Non è in condizione»
© foto di Savino Paolella

Il coach dell'Olimpia Milano Peppe Poeta commenta la sconfitta contro il Fenerbahçe. "Penso che ci sono partite in cui devi dare credito agli avversari. Hanno giocato una grande gara con grande fisicità. Abbiamo provato del nostro meglio, non è stata la nostra miglior prova offensivamente, ma era la nostra quarta partita in 7 giorni con gli stessi 8. Mi aspettavo che avremmo avuto meno energie, ma i ragazzi mi hanno sorpreso ancora, lottando e restando lì, eravamo praticamente pari all'inizio del quarto periodo. Il Fenerbahçe ne è uscito da campione, lo sono in carica, con grande fisicità, grande difesa con tutti, è difficile trovare ritmo. Cambiano in tutto, hanno fisicità, non riesci ad avere mismatch. Non abbiamo trovato triple, loro hanno tirato bene con partite importanti di Biberovic e Colson. Dobbiamo dare credito a loro, dobbiamo imparare da questa sconfitta".

Assenza di gioco in transizione. "Problemi di stanchezza o merito loro? 50 e 50. All'intervallo ho detto che avremmo dovuto fare meglio, correre più in campo aperto. A inizio partita non abbiamo segnato buoni tiri che potevano darci fiducia. Forse quello che ci ha tolto un po' di meglio. Con i cambi difensivi tutta la partita è difficile prendere rollanti, o trovare tiratori, devi giocare la partita 1vs1. Lo abbiamo fatto, ci abbiamo provato. Loro sono bravi, hanno veramente gli esterni con taglia incredibile, e tutti i lunghi che possono marcare le guardie. Potevamo fare meglio, ma più merito a loro che demeriti a loro".

Booker da 4? C'è l'idea di dare minuti a Dunston? "Secondo me Booker ci dà un po' di tiro da tre se gioca da cinque, ha bisogno di tempo e spazio che genera più da cinque. Oggi non è riuscita a tirare perché con i cambi non ti concedevano i pop. Nella partita con Militonov ad esempio è riuscito. Nel quattro secondo me fa fatica da quattro in difesa, gli avversari sono Colson, Biberovic, Hezonja. Ormai i quattro sono dei piccoli, nessuno gioca tanto grande. Forse oggi l'unico era Melli. Dunston sta dando tanto a livello di spogliatoio, gli sono grato. Però è il nostro terzo cinque. Le rotazioni a tre cinque secondo me fa perdere ritmo a tutti, non la considero. Magari imparerò a usarlo, ma sono pessimista: non ci credo".

Quinn Ellis e Lorenzo Brown due velocità diverse. "Sono d'accordo, dobbiamo prima metterlo in condizione vera. Secondo me è veramente indietro. Può darci qualcosa se sta bene, ci ha dato un sprazzo importante con il Real Madrid. Oggi era una partita fisica, e lui non è in condizione fisica. Ci sta provando, il ragazzo è eccellente, un atteggiamento perfetto. Speriamo di recuperarlo nella migliore condizione possibile".

Gli allenatori sfidati fino adesso. "Sono tutti fortissimi. Mi piace la domanda. Provo a imparare il più possibile, cerco di rubare da ognuno. Saras è un modello d'ispirazione, da ex playmaker e grande allenatore. Mi piace studiarlo. L'EuroLega è il più alto livello per gli allenatori, è challenging, mi diverte molto. Scariolo l'altro giorno, Ataman... Sono onorato a competere contro questi grandi allenatori".

Quinn Ellis nella ripresa e il 3-1 di record nelle ultime. "Ellis? Abbiamo provato a cavalcarlo di più nel 1vs1 dopo l'intervallo contro i cambi. È arrivato al ferro, il problema non è stato chi attaccare sui cambi, ma che questo modo di giocare non genera niente per gli altri. 11 assist, loro vivono di tiri contestati al ferro, ti innervosisci con gli arbitri. Do tanto credito a loro. Il 3-1 tra Pana, Virtus, avrei firmato con il sangue, tutte e due le vene. Se dobbiamo migliorare qualcosa è recuperare i giocatori".

Jasikevicius assilla gli arbitri 40', serve più malizia? "Non ce l'ho. Se serve ci proverò, ma non ce l'ho. L'anno scorso mi hanno detto che devo essere più duro con i giocatori, ma dal punto di vista caratteriale non scendo a compromessi. Se mi dici che devo essere più duro, mi devo fare odiare e vinci tre EuroLega, preferisco non vincere niente e essere me stesso. E lo stesso è con gli arbitri. Se devo urlargli addosso non sono me stesso, non fa parte del mio carattere. Non so se ne beneficia, lo fanno tutti ma voglio credere che non benefici. Credo sempre che gli arbitri possano sbagliare, sono come gli allenatori. Caratterialmente però sono me stesso, se per vincere bisogna mettere pressione agli altri non sarò in grado di farlo. L'anno scorso ho avuto zero tecnici, forse uno perché ho messo un piede in campo. Però non è una cosa che secondo me non porta beneficio, lo spero. Magari dovrei farlo, ma non ce la faccio".