A rischio l'Hapoel per le proteste a Bologna, l'effetto Fiera aiuta le forze dell'ordine
La sfida di domani in EuroLeague tra Virtus Bologna e Hapoel Tel Aviv si annuncia – e soprattutto si auspica – molto meno problematica rispetto a quella del 21 novembre contro il Maccabi. Come ha ribadito l’assessora comunale alla Sicurezza Matilde Madrid dopo il comitato in Prefettura, la partita non è mai stata messa in dubbio e la scelta della Fiera come sede garantirà una gestione più semplice. Non sono previste zone rosse, limitazioni al traffico o chiusure anticipate delle scuole, misure che invece erano state adottate tre settimane fa con un PalaDozza blindato fin dal pomeriggio.
La situazione sarà quindi diversa da quella vissuta alla vigilia del match con il Maccabi, quando si era accesa la polemica tra il sindaco Matteo Lepore, favorevole a spostare l’incontro, e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, deciso a confermare la gara per non cedere ai violenti e consentire al tempo stesso eventuali manifestazioni di protesta. In mezzo, come ha ricordato l’assessora, resta la città, che in zona Fiera potrà contare su una logistica più agevole per le forze dell’ordine. Questore e prefetto hanno concordato le misure da adottare sia per la sicurezza interna all’evento sportivo sia per l’ordine pubblico all’esterno. Madrid ha sottolineato che il contesto sarà più gestibile, anche se il dispositivo prevede comunque la presenza di circa 500 agenti. La partita è infatti contestata da gruppi di giovani palestinesi e da attivisti pro Palestina, che hanno annunciato un presidio nel vicino giardino Parker Lennon.