Virtus Bologna sarà Olidata in campionato: un nuovo corso tra pazienza, ambizione e identità

19.07.2025 10:25 di  Davide Trebbi  Twitter:    vedi letture
Virtus Bologna sarà Olidata in campionato: un nuovo corso tra pazienza, ambizione e identità
© foto di Virtus Segafredo Bologna

Ieri, all’Arcoveggio, mezzogiorno come le cose solenni, la Virtus Bologna ha annunciato il suo nuovo main sponsor per la stagione 2025-26: sarà Olidata. Dopo nove anni, nove lunghi anni di Segafredo, che è stato molto più di un nome sulle maglie, si volta pagina. E si comincia a scrivere una nuova.
Cifra importante, si è detto dentro la Porelli. Ma, soprattutto, scelta importante. Olidata è un nome che richiama innovazione, tecnologia, quella che serve anche nello sport per rimanere competitivi a certi livelli. Un segnale che parte dall’alto, dalla società, come prima mossa di un’estate che dovrà ricompattare ambizioni, conti, emozioni dopo l'ottimo epilogo passato. Mentre si attende ancora il nome per l’Eurolega, la Virtus intanto ha messo il primo mattone nella casa del suo futuro.

Nel frattempo, il presente racconta una Virtus che, nonostante mesi di assestamenti, ha risposto al proprio popolo. Già oltre seimila gli abbonati, nonostante si sappia che i primi tre mesi saranno tra le mura storiche e affettuose del PalaDozza, prima del ritorno – ultimo – in Fiera, del padiglione 37. Non sarà come sempre facile, non sarà come sempre romantico, ma sarà come sempre necessario. Perché la Virtus che vuole restare in alto, in Italia e in Europa, ha bisogno anche di casa più grande, più moderna, più adatta e dovrà aspettare novembre 2026 per il suo nuovo palazzo nel padiglione 35.

E l’Europa, intanto, ha cominciato a raccontarsi. L’esordio sarà di quelli con la penna rossa sul calendario: Virtus -Real Madrid, al PalaDozza, contro Sergio Scariolo, uno che Bologna la conosce bene, l’ha attraversata e l'ha consegnata a questa competizione. E insieme a lui come si sussurra, Gabriele Procida, uno che la Virtus ha guardato e valutato e salutato serenamente, ma che ha preso un’altra strada. Nessun rimpianto, assicurano, nessuna cicatrice.
Il mercato, in fondo, è anche questo. Occasioni prese, occasioni mancate. Ma oggi c’è una differenza: la Virtus non corre più. La Virtus osserva, valuta, soppesa. E soprattutto: attende. Non perché abbia perso smalto, ma perché ora può permetterselo. Il mercato estivo, si sa, è spesso il festival dell’ansia: le agenzie spingono, le piazze fremono, le voci si accavallano. Ma oggi, a differenza di ieri, la Virtus ha guadagnato uno status. Non è più la squadra costretta a chiudere in fretta per non farsi soffiare i pezzi, ma una delle realtà che sanno stare al tavolo, che conoscono le pieghe del gioco.

E così, niente rincorse. Sì a pazienza e lucidità. Il lungo o l’ala forte? Arriveranno. Ma a cifre sensate, con incastri giusti, magari sfruttando i tagli NBA o le uscite forzate da roster d’élite in Eurolega, dove c’è sempre chi è disposto a partecipare al saldo pur di liberare spazio. Come già fatto: Vildoza in entrata, Zizic in uscita. Operazioni d’equilibrio, di testa e di bilancio. E se poi, a metà agosto, si aprirà una finestra su un giocatore che cerca rilancio tra NBA ed Europa, la Virtus ci sarà. Ma con la calma di chi ha le idee chiare. Non il fast-sign market di chi deve affrettarsi per paura che qualcuno rovini i piani. Quel tempo è finito. È un’altra epoca, questa. Quella in cui si può, finalmente, ragionare. Scegliere. Costruire. Nel frattempo, ci si prepara a conoscere il calendario da campioni in carica. Fine luglio, si dice. E poi sarà di nuovo stagione completa. Ma stavolta, con un tricolore e con due nomi nuovi sulla maglia e una convinzione antica nel cuore: che la Virtus, pur cambiando pelle, resta se stessa. E lo farà, come sempre, cercando di vincere.