Kuminga e i Warriors: tensione, rispetto e attesa. Le parole di Curry, Green e Butler

La situazione contrattuale di Jonathan Kuminga è diventata uno dei temi centrali del training camp dei Golden State Warriors. Il giovane talento congolese, ancora restricted free agent, non ha partecipato al media day e non ha firmato né l’offerta qualificata da circa 8 milioni né il contratto pluriennale proposto dalla franchigia (3 anni, 75 milioni con opzione squadra sul terzo anno). Il nodo? Kuminga vuole garanzie sul suo ruolo e rifiuta qualsiasi opzione che non gli dia pieno controllo sul proprio futuro. In mezzo a questa tensione, i veterani dei Warriors hanno scelto di commentare con equilibrio e rispetto.
Steph Curry: “Ascolto solo il mio compagno, non gli agenti”
Il leader della squadra ha risposto con fermezza alle domande sulla situazione, prendendo le distanze dalle dichiarazioni pubbliche dell’agente di Kuminga, Aaron Turner: “Ascolto solo il mio compagno. Non ascolto gli agenti o chi parla per conto di altri. Quello che conta è ciò che sento da JK. Mi ha detto che sarà impegnato quando sarà qui. So, da uomo a uomo, che non voleva essere d’intralcio a nulla. Quindi lasciamo che la situazione si risolva e sarà lui a parlare per sé stesso.” Curry ha ribadito che il gruppo è pronto ad accogliere Kuminga, ma che il processo deve seguire i suoi tempi.
Draymond Green: “Se firma e gioca alla grande, tutti dimenticheranno”
Sempre diretto, Green ha minimizzato le tensioni e ha invitato a guardare al futuro: “Se firma un contratto e gioca alla grande nel 2025/26, tutti dimenticheranno questa situazione e si andrà avanti.” Green ha anche sottolineato che, da leader, è importante riconoscere ciò che accade senza drammatizzare: “Come leader della squadra, devi riconoscere ciò che sta accadendo e non renderlo più grande di quello che è. È solo una squadra che cerca di capire la situazione e la sfida che abbiamo davanti.”
Jimmy Butler: “Se parliamo di un ragazzo così, ha vinto. E rispetto questo”
Anche Jimmy Butler, nuovo volto dei Warriors, ha espresso il suo punto di vista, senza nominare direttamente Kuminga ma riferendosi al tipo di giocatore che può fare la differenza: “Se stiamo parlando di un ragazzo del genere, ha vinto, e rispetto davvero questo. È stato in questa lega per molto tempo per un motivo. Difensore d’élite. Può segnare. Gioca nel modo giusto. Super intelligente. Più di ogni altra cosa, vince. Quindi, ovunque finisca quel ragazzo, so che aiuterà quella squadra.”
Il bivio di Kuminga. Kuminga ha tempo fino al 1° ottobre per accettare l’offerta qualificata o trovare un accordo pluriennale. In alternativa, potrebbe essere scambiato durante la stagione. La sua volontà è chiara: vuole un ruolo da titolare, minuti garantiti e fiducia. I Warriors, invece, sembrano voler mantenere flessibilità e controllo. Nel frattempo, il roster si sta completando con l’arrivo di Al Horford, Gary Payton II, De’Anthony Melton e il rookie Will Richard, mentre Kuminga resta il grande punto interrogativo.